«Ho deciso di vaccinarmi per avere una tranquillità in più e riprendere a uscire la sera e stare con i miei amici. Tra i miei compagni di classe ci siamo vaccinati tutti e 27». Jacopo Clemenzi, 19 anni, è uno dei giovani siciliani ad aver usufruito di questa possibilità. Ha ricevuto una dose di Johnson & Johnson all’hub vaccinale della Fiera del Mediterraneo di Palermo sabato scorso.
La Sicilia è stata la prima regione italiana a partire con le vaccinazioni per gli studenti, il 26 maggio. Jacopo per procedere con la somministrazione di Johnson & Johnson, ha dovuto mostrare l’attestato di frequenza della quinta superiore.
«C’è la possibilità di vaccinare tutti i maturandi che sono 500 mila, come le vaccinazioni giornaliere che in questo momento si stanno facendo in Italia» spiega Antonello Giannelli, presidente ANP – Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola. È soddisfatto della campagna a cui alcune regioni italiane – tra cui Sicilia, Lazio, Lombardia, Campania, Abruzzo, e da ieri anche Puglia – hanno dato vita per permettere agli studenti che affronteranno la maturità il prossimo 16 giugno di vaccinarsi e affrontare le prove d’esame in sicurezza. Johnson & Johnson, AstraZeneca e Pfizer sono i sieri somministrati. «E’ positivo diffondere la cultura del vaccino, a patto che gli studenti riescano ad essere vaccinati almeno qualche giorno prima dell’inizio degli esami».
Anche quest’anno le prove scritte della maturità sono state sostituite da un orale rinforzato di circa un’ora davanti a una commissione composta da tutti professori interni, ad eccezione del presidente. «Non so quanto sia utile vaccinare i giovani per la prova di maturità. I professori sono per la maggior parte immuni, l’esame si svolgerà in sicurezza». Vaccinare i giovanissimi consentirà tuttavia di limitare la circolazione del virus, intervenendo su una fascia della popolazione che intrattiene molte relazioni sociali.
La possibilità di vaccinarsi poco prima di fare l’esame di stato è stata accolta con entusiasmo dagli studenti. Secondo un’indagine del portale Skuola.net su 1.600 maturandi, sei studenti su dieci non vedono l’ora ricevere la prima dose di vaccino mentre un altro 17% è fortemente tentato. L’80% dei diplomandi si mostra dunque favorevole alla vaccinazione anticipata mentre i restanti si dividono tra chi è contrario e chi, pur essendo favorevole, preferisce aspettare.
Dal 3 giugno i vaccini anti-covid saranno a disposizione di tutte le persone sopra i 18 anni. Ci saranno 20 milioni di dosi che le regioni dovranno dividersi.
Il Lazio ha anticipato i tempi lanciando l’Open week Astrazeneca: dal 2 al 6 giugno chiunque può ricevere una dose del siero di Oxford, prenotando con ticket virtuale a partire da oggi sull’app Ufirst.
Alcuni sono già riusciti a prenotare un appuntamento poco dopo la mezzanotte. Molti hanno invece riscontrato problemi di accesso al sistema durante la mattinata che al momento sembrano essere stati risolti.
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