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Esclusiva

Giugno 21 2021
Il viaggio • Zeta Numero 4 | Giugno 2021

Il periodico della Scuola di Giornalismo “Massimo Baldini” della Luiss Guido Carli sul viaggio

In questo numero di Zeta: i viaggi e i loro cambiamenti. Viaggi studio, viaggi culinari, le nuove tendenze. Il Glamping, il Green Pass, Gerace, un paradiso d’Europa da esporare. La letteratura di viaggio, gli artisti viaggiatori, lo speciale “Trip”. E ancora, gli esteri, con la Turchia e Israele, le Olimpiadi di Tokyo, la Guida di Zeta ai cocktail per l’estate e i saluti della redazione.


Progetto grafico: Mattia Giusto, Francesco Stati, Livia PaccariéChiara Sgreccia

Editoriale di presentazione di Valerio Lento

Il numero completo è disponibile nel player qui sotto:

Il Viaggiatore

Valerio Lento


Il viaggiatore sa che per partire all’avventura non basta salire su un treno o imbarcarsi su una nave. Il viaggio è una sensazione. È sentire di vivere il momento, di trovarsi proprio dove si sta, tra infiniti mondi e innumerevoli occasioni. Il viaggio è star sospesi nell’irripetibile bellezza del presente, consapevoli che, come la strada sotto le ruote, tutto è destinato a passare.
Non comincia mai la vita di chi fugge l’attimo, e non conosce la parola “fine” chi vive “qui ed ora”. Come il fiume che scorre di acqua sempre fresca, sempre nuova, la vita del viaggiatore non ristagna nell’ansia del domani, non resta intrappolata negli anfratti delle paure. E non perché egli sia speciale ma per il fatto di aver compreso prima, e accettato poi, quelle leggi di natura cui l’uomo tenta sempre di sottrarsi. Una su tutte: niente ci appartiene. Se non siamo padroni di nulla, eccetto, in parte, del nostro destino, non abbiamo niente da trattenere ad ogni costo. Gli amici, l’amore, il mare e le stelle, il viaggiatore li fa propri senza mai possederli. Non appone etichette, non aggredisce e non difende alcunché. Solo, percorre una strada: la sua. E chi gli si affianca lungo il cammino diventa parte della storia, sia che resti una notte, sia che rimanga una vita.

Il viaggiatore non teme la fine, perché sa che non c’è nulla di straordinario nell’addio. Straordinario è aprire il cuore a un altro avventuriero, conoscere e condividere. Straordinario è amare senza paura del giudizio, senza il timore di perdere sé stessi. Il viaggiatore affonda le radici nella propria volontà di vivere il presente, di rispettare le scelte altrui con lo stesso coraggio con cui crede nelle proprie. E se le strade si dividono, accetta di portare con sé il dolore come compagno di viaggio. Ha imparato qualcosa da chi lascia ogni certezza per mettersi in cammino, e custodisce questo come il dono più sacro.


Ogni fine ha un nuovo inizio, il viaggiatore lo sa. E ad ogni traguardo raggiunto ripete a sé stesso: «Sono pronto per partire».