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Esclusiva

Gennaio 20 2022
QuiriTrends: cosa ci dice Google della Corsa al Quirinale

Il 24 gennaio i Grandi Elettori sceglieranno il prossimo capo dello Stato, mentre i cittadini italiani seguono l’evoluzione delle vicende attraverso internet.

Alzi la mano chi pensa che la politica sia trendy. Ben pochi probabilmente. In effetti tra “scoiattoli”, franchi tiratori e presunti Kingmaker, l’elezione del Presidente della Repubblica sembra l’argomento perfetto per rimanere confinato tra i professionisti della politica. Tuttavia, c’è un posto dove tutto, anche la corsa al Quirinale, può essere trendy, anzi trending: Google.

Nel corso delle ultime settimane si sono susseguiti i nomi di potenziali “quirinabili” e certamente tutti coloro che hanno voluto informarsi meglio su questi profili avranno “googlato” i nomi in questione per capire meglio di che profili si stesse parlando. Quello che ha fatto Zeta è stato quantificare questo dato attraverso Google Trends, uno strumento che permette di verificare quando la ricerca su un determinato argomento abbia avuto un’impennata rispetto al volume abituale. Questo articolo esaminerà le ricerche effettuate nel periodo che va dal 12 dicembre al 12 gennaio sulla rosa dei nomi considerati più probabili per l’elezione a Capo dello Stato. Ciò che va tenuto presente è che Google Trends non permette di analizzare chi gli italiani, che comunque non hanno parte nel processo elettivo, vogliano al Quirinale, ma solo chi ha generato più traffico in un determinato periodo, assegnando un indice da zero (interesse minimo nel periodo considerato) a cento (interesse massimo).

Google Trends

Digitando il nome di Mario Draghi su Google Trends vediamo che l’interesse per il Premier è rimasto sostanzialmente stabile nel periodo considerato, con dei picchi rilevanti in occasione delle attesissime conferenze stampa del 22 dicembre e del 10 gennaio. Questo non ci dice molto in ottica Quirinale, ma Google Trends ci permette di vedere anche come nello stesso periodo tra gli “argomenti correlati” a Draghi risulti in “impennata” la voce “Presidente della Repubblica Italiana”. Altrettanto interessante è il paragone con gli altri due “quirinabili” di spicco, il presidente Mattarella e Silvio Berlusconi. Confrontando le linee si vede che il Primo Ministro mantiene un vantaggio più o meno costante sui due concorrenti, salvo dei cedimenti occasionali nei confronti del Cavaliere e il trionfo totale di Mattarella il giorno del discorso di fine anno.

Video: «Prendetevi il vostro futuro soltanto così lo donerete alla società» Il saluto di Mattarella

Confronto Google Trends dei “Quirinabili” più cercati

Concentrandoci su Berlusconi osserviamo anche per lui un picco d’interesse appena prima di Natale e una crescita costante dopo le feste, in concomitanza con i giorni in cui il suo nome comincia a profilarsi come la “candidatura ufficiale” del centrodestra. Più variegato e colorito, in questo caso, il quadro delle ricerche associate: se anche qui “Bersluconi Quirinale” e “Berlusconi presidente della Repubblica” figurano tra le frasi più cercate, non mancano ricerche molto meno istituzionali: osserviamo infatti in “impennata” le diciture “meme” e “barzelletta”, segnale che una sua eventuale elezione a Capo dello Stato potrebbe non essere considerata da molti un’ipotesi realmente praticabile. Dall’altro lato, la prima “query associata” “Berlusconi bisnonno”, potrebbe essere sintomo di qualche preoccupazione sull’età di questo candidato che ha appena spento 85 candeline.

Per quanto riguarda gli altri “quirinabili”, se avessimo confrontato il volume di ricerca dei tre nomi appena analizzati con i restanti, la linea di questi ultimi sarebbe risultata pressoché piatta, dal momento che Google Trends opera un confronto in termini relativi e non assoluti del volume di ricerca. Ciò offre già la misura di chi siano i tre nomi su cui si concentra il dibattitto pubblico, ma uno sguardo ai rapporti di forza tra i presunti candidati di seconda linea può risultare comunque istruttivo.

Confronto Google Trends dei “Quirinabili” più distanziati

L’intramontabile “ipotesi Amato” ha un andamento altalenante dallo zero di alcuni giorni, fino al picco massimo raggiunto all’ultimo dell’anno. Più sottotraccia Pier Ferdinando Casini, la cui linea si solleva in diversi punti a cavallo di Capodanno, ma restando quasi sempre sotto quella di Amato. Scarsa invece la considerazione per il Commissario Europeo all’Economia Paolo Gentiloni e per l’ex premier Romano Prodi. Quest’ultimo ha generato un certo interesse soltanto l’11 gennaio, ma in virtù dell’intervista rilasciata a Repubblica appena prima della morte del presidente dell’Europarlamento David Sassoli. Anche nel suo caso, qualche preoccupazione sull’età nelle ricerche associate.

Interesse per regione dei Quirinabili più cercati

Un ultimo spunto di riflessione è dato dal confronto tra le due donne della nostra rosa di nomi, Marta Cartabia, attuale ministro della Giustizia, e la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati. Pur con alcuni picchi notevoli, la seconda sembra in netto svantaggio nei confronti della ministra, che invece mantiene un’ottima posizione anche rispetto ai concorrenti maschi, con una vera e propria impennata il 3 gennaio, giorno in cui è stato lanciato l’appello firmato da Dacia Maraini e altre intellettuali e attrici italiane proprio per chiedere l’elezione di una donna al Quirinale. Di fatti la parola “Presidente” appare nelle ricerche associate alla Cartabia, mentre è assente in quelle della Casellati.

Interesse per regione dei “Quirinabili” più distanziati

Cosa si cerca su Wikipedia

Il limite di Google Trends è che non ci offre un dato quantitativo delle ricerche e non ci permette di distinguere se i personaggi in questione siano stati cercati in quanto potenziali “quirinabili” o per altri motivi. Supponendo però che chi sia interessato alla conferenza di Draghi o alle ultime dichiarazioni di Berlusconi clicchi sulla relativa notizia, possiamo invece immaginare che chi visualizza la pagina Wikipedia di un personaggio punti a farsi un’idea migliore del suo profilo. Il tool Pageviews permette esattamente di conteggiare quante volte sia stata visualizzata una determinata pagina dell’enciclopedia online.

Visualizzazioni delle pagine Wikipedia dei Quirinabili in italiano

Partendo sempre dal confronto tra Draghi e Berlusconi, vediamo che nel periodo di interesse il volume delle ricerche è più o meno pari (Draghi in leggerissimo vantaggio con 262 mila contro le 258 mila di Berlusconi). Ma mentre le ricerche su Draghi sono state effettuate per il 58% in Italia, questo dato si abbassa al 44% nel caso del Cavaliere. Il nome di Berlusconi solletica dunque di più la curiosità oltreconfine, in particolare nei paesi anglofoni, seguiti da Germania e Russia (mentre per Draghi al terzo posto c’è la Francia). Se questo significhi che all’estero il nome di Berlusconi sia sinonimo di garanzia, come dichiara il diretto interessato, o di pericolo, la linea dei suoi oppositori, potremo dirlo solo dopo una sua ipotetica elezione.

I due uomini più chiacchierati sono seguiti dal presidente uscente Mattarella (239 mila ricerche), mentre gli altri sono nettamente più distanziati, con le ricerche concentrate soprattutto in Italia. La sorpresa qui è la ministra Cartabia, che con i suoi 78 mila click non solo supera nettamente l’altra donna considerata nella corsa (ferma a 29.700 ricerche), ma anche tutti i restanti concorrenti, compreso Amato (59 mila ricerche). Anche su Wikipedia, inoltre, sembra aver giocato un ruolo l’appello della Maraini, dato che le ricerche aumentano a partire dal 4 gennaio.

Visualizzazioni delle pagine Wikipedia dei Quirinabili all’estero

Alla fine di questa analisi rimane la domanda: chi sarà il nuovo o la nuova Presidente della Repubblica? La risposta non arriverà dai dati, ma solo all’interno del catafalco di Montecitorio, ma sarà ugualmente interessante constatare quanto il risultato delle urne sarà “trendy”.

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