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Esclusiva

Febbraio 1 2022.
 
Ultimo aggiornamento: Febbraio 3 2022
La vittoria di Antonio Costa e il cambiamento della classe politica portoghese

Dopo la pandemia la popolazione si riavvicina alla vita politica e i politici “smart” parlano agli elettori in modo nuovo

«Forse è stato proprio il Covid a rendere le persone più consapevoli dei loro diritti e a svegliare la popolazione». Pedro Dias Marques, avvocato residente a Lisbona che si occupa di affari internazionali e organizzazioni no profit, commenta così i risultati delle elezioni legislative anticipate che hanno avuto luogo il 30 gennaio e sono terminate con la vittoria inaspettata di Antonio Costa, leader del Partito Socialista.

In queste elezioni l’astensionismo è sceso al 42,04%, si tratta di un dato rilevante essendo la soglia più bassa rispetto agli ultimi dieci anni. Il coronavirus ha limitato la libertà dei cittadini e li ha costretti ad accettare i provvedimenti presi durante l’emergenza dal governo. Oggi, invece, si percepisce una consapevolezza maggiore non solo dell’importanza e del valore dei propri diritti, ma anche della necessità di esprimere le proprie esigenze attraverso il voto. Superate le difficoltà tecniche per permettere a soggetti positivi e quarantenati di votare, il risultato è andato a favore della sinistra moderata di Costa. «La vittoria dei socialisti è dipesa dal desiderio di stabilità della popolazione»: il centro sinistra ha ottenuto la maggioranza assoluta con 117 seggi su 230.

Antonio Costa, attuale primo ministro, era già a capo del governo precedente. Sostenuto dal Partito Comunista e dal Blocco di Sinistra, è stato costretto alle elezioni anticipate a causa di una rottura interna alla coalizione. Nonostante i risultati inaspettati che lo hanno portato alla vittoria, permane l’incertezza riguardo alla gestione delle problematiche, non ancora risolte, che hanno messo in crisi il precedente governo. Stando ai numeri l’attuale maggioranza sembrerebbe contraddistinta da una certa fragilità, avendo solamente 2 seggi di scarto.

Il secondo partito è stato quello dei socialdemocratici, centro destra, che ha ottenuti 71 seggi, ma la novità risiede nel terzo partito: Chega! (“basta!”), che avrebbe mostrato intesa con Lega e Fratelli d’Italia. Guidato da André Ventura, è nato nel 2019 e con queste elezioni è passato da avere un seggio ad averne 12. Con la crescita di questo partito, anche il Portogallo entra a far parte dei paesi che ospitano forze conservatrici nelle proprie strutture parlamentari.

Il partito di Ventura rappresenta la destra estrema, e la frattura rispetto al passato risiede nella capacità di comunicare con la popolazione in modo nuovo. «Tradizionalmente il popolo portoghese tende a votare sempre gli stessi partiti preferendo quelli moderati», ma la gestione degli ultimi anni ha portato alla sfiducia nei confronti della classe dirigente aumentando sempre di più l’astensionismo. Le odierne elezioni rappresentano un’inversione di tendenza inaspettata.

«Si tratta di un nuovo modo di fare politica», che comunica con le nuove generazioni in modo efficace e utilizza le piattaforme che rappresentano la quotidianità: i messaggi che si mandano durante la campagna elettorale sono brevi, come un tweet, le immagini sono d’impatto, come un post di Instagram. La capacità di comunicare sfruttando i nuovi mezzi, rinnovando il modo di parlare agli elettori, porta i suoi frutti soprattutto ai politici “smart” che colgono il valore insito nell’utilizzo dei mezzi di comunicazione, e lo volgono a proprio a favore.