Notifica Zoom: «la Casa Bianca ti sta chiamando.»
Se pensate che sia spam o uno scherzo telefonico moderno, vi sbagliate di grosso. Giovedì 10 marzo 2022 la Casa Bianca ha effettuato una chiamata Zoom con trenta dei più influenti TikToker del momento per fornire informazioni cruciali sulla guerra ancora in corso in Ucraina.
Il personale del consiglio di sicurezza nazionale e l’addetto stampa della Casa Bianca Jen Psaki hanno informato gli influencer sugli obiettivi strategici degli Stati Uniti nella regione e hanno risposto alle domande sulla distribuzione degli aiuti agli ucraini, sulla collaborazione con la Nato e su come gli Stati Uniti avrebbero reagito a un uso russo di armi nucleari.
LA GUERRA SU TIKTOK
Siamo alla nuova frontiera dell’informazione. «Non mi sorprende la decisione della Casa Bianca» commenta Chiara Piotto, giornalista di SkyTg24, new media manager di Torcha e TikToker con più 52,3 K followers, «già da qualche tempo abbiamo compreso, a livello media e politico, l’importanza delle piattaforme dove i più giovani comunicano nella consapevolezza collettiva.»
Il social cinese, che nel 2021 aveva raggiunto un milione di utenti, dallo scoppio della guerra lo scorso 24 febbraio è stata una fondamentale fonte di informazione, fornendo migliaia di video che informavano su cosa stava accadendo in Ucraina e sul campo di battaglia.
Le immagini che TikTok ha diffuso in queste settimane hanno potuto mostrare un quadro completo di quello che stava accadendo in meno di trenta secondi: i cittadini ucraini nascosti nei rifugi antiaerei o in fuga dalle loro case hanno condiviso le loro storie sulla piattaforma. D’altro canto, molte sono state le fake news e la piattaforma si è presto riempita di pericolosi video di disinformazione, alcuni anche della propaganda russa.
«Da una parte TikTok riceve i contenuti più ‘freschi’ prima ancora di altri social come Twitter, Facebook o Telegram e ci sono utenti molto giovani, anche provenienti dall’ucraina; dall’altra, su TikTok girano molte fake news e nonostante questa piattaforma abbia non solo un algoritmo ma anche un gruppo di persone per identificare i falsi, non è un processo perfetto quindi il rischio che immagini false vengano distribuite in maniera sbagliata è altissimo.»
L’AMMINISTRAZIONE BIDEN E TIKTOK
Proprio per questo motivo, molte star di TikTok hanno cercato sempre più di diffondere informazioni corrette su ciò che stava accadendo: una sorta di citizen journalism, potremmo dire. La White House ha deciso di intervenire, tenendo ben presente come questo social sia diventato una fonte di notizie dominante, portando alla decisione di rivolgersi a un gruppo selezionato dei nomi più influenti della piattaforma. Non è la prima volta che il presidente Joe Biden utilizza l’immediatezza dei social per promuovere importanti iniziative politiche. L’amministrazione ha collaborato con dozzine delle migliori star di TikTok l’anno scorso per incoraggiare la vaccinazione.
«Il presidente francese Emanuel Macron, l’anno scorso, aveva accettato l’invito ad un quiz online di due importnti Youtuber francese McFly e Carlito. In cambio aveva chiesto loro di fare comunicazione sul tema del vaccino anti covid.» Questa scelta del presidente era stata molto criticata, tanto che alcuni ritenevano che avesse ‘desacralizzato la sua figura istituzionale’. «La verità è che quella mossa non solo funzionò a livello di comunicazione, rendendolo giovane e innovativo, ma soprattutto ebbe un impatto nelle fasce di età più giovani. Quindi che la Casa Bianca chiami i TikToker a comunicare in maniera responsabile su un tema importante come la guerra, in realtà mi sembra quasi dovuto, nel senso che è la prima volta, e questo lo dicono analisti e testate americane, che un conflitto venga così trasmesso in tempo reale e diretto su TikTok. La fascia di utenti che si muove sulla piattaforma è aumentata tantissimo, con utenti anche meno giovani ed è importante creare consapevolezza nella maniera più corretta.»
Per questo evento, l’amministrazione ha cominciato a lavorare con l’associazione no profit chiamata Gen Z For Change, che ha permesso di identificare i migliori creatori di contenuti sulla piattaforma per orchestrare un briefing volto a rispondere alle domande sul conflitto e sul ruolo degli Stati Uniti in esso. Victoria Hammett, vicedirettrice esecutiva di Gen Z For Change, ha contattato dozzine di inviti via e-mail e raccolto potenziali domande per l’amministrazione del presidente americano Joe Biden.
QUALI SONO I TIKTOKER PIU’ FAMOSI?
Qui in basso riportiamo i 10 TikToker più famosi al mondo:
Eppure, nonostante i numeri astronomici, non sono questi i volti che sono apparsi nella chiamata Zoom di giovedì scorso. L’amministrazione americana, infatti, ha selezionato gli influncer che si rivolgono a un pubblico interessato a contenuti d’informazione e attualità.
Tra gli invitati Kahlil Greene, 21 anni, creator con più di 534,000 followers su TikTok.
Jules Terpak, una creator di contenuti della Gen Z che scrive su TikTok saggi sulla cultura digitale, Aaron Parnas , 22 anni, è recentemente emerso come un potente influencer di TikTok fornendo aggiornamenti ininterrotti di notizie sull’Ucraina. La notte dell’invasione della Russia, ha ospitato i live streaming di TikTok discutendo degli eventi davanti a oltre 800.000 spettatori.
Ancora, Jules Suzdaltsev, un giornalista di origine ucraina che gestisce il popolare canale di notizie TikTok Good Morning Bad News.
Marcus DiPaola, un creator di notizie su TikTok, ha offerto spunti chiave dall’incontro in un video che ha ricevuto più di 500.000 visualizzazioni e Ellie Zeiler, una star di TikTok di 18 anni con più di 10,5 milioni di follower.
Come si nota l’età media è intorno ai vent’anni, piena generazione Z. Il Washington Post ha ottenuto una registrazione della chiamata e in essa i funzionari di Biden hanno sottolineato il potere che questi creatori avevano nel comunicare con i loro seguaci.
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