«La rivoluzione più grande è, in un paese, quella che cambia le donne e il loro sistema di vita[…]» Oriana Fallaci
La tutela costituzionale federale del diritto all’aborto negli USA è in pericolo.
Dopo quasi 50 anni dalla sentenza “Roe vs Wade” la Corte Suprema degli Stati Uniti ha recentemente scritto una bozza interna per cancellare il diritto all’interruzione di gravidanza, intercettata da Politico.
Nel frattempo, il Senato, volendo anticipare il recesso e garantire il diritto delle donne all’accesso alle interruzioni di gravidanza a livello federale, ha votato, ma il provvedimento è stato bloccato da 49 voti a favore e 51 contrari, necessitando di 60 voti a favore.
Un enorme passo indietro che mette a rischio migliaia di donne specialmente in Oklahoma, Florida, Kentucky, Arizona, Idaho, Wyoming e West Virginia dove alcune leggi restrittive sono già state votate e approvate.
Tutto ciò ha scatenato una serie di reazioni in tutto il mondo, soprattutto attraverso i social.
Su Tiktok, infatti, è cominciata una catena di donne canadesi vicino al confine americano che offrono supporto e un posto sicuro dove abortire.
Katie è una di queste.
Canadese, mamma di tre bambini, lavora full time in pubbliche relazioni ed è sulla piattaforma social da circa un anno e mezzo.
Il trend a cui ha partecipato usa la canzone “Paris” dei Chainsmokers che dice «If we go down then we go down together», ovvero, «Se cadiamo, cadiamo insieme».
Katie vive in Ontario, a qualche ora dalle Cascate del Niagara e sul proprio video ha scritto «Se hai voglia di “degustare del vino” e poi riposarti insieme, sei la benvenuta».
Frase in codice per dare il proprio sostegno e appoggio a donne che hanno bisogno di un aborto legale e sicuro fuori dal confine americano.
«Sono una mamma, so quanto sia difficile crescere un figlio. Io sono fortunata e sono pro-life per me stessa perché ho una stabilità familiare ed economica che mi permette di esserlo».
Questo però, non le impedisce di capire che molte donne non vivono in condizioni adatte per la crescita di un bambino.
«Vittima di violenza, in una relazione abusiva, in povertà, troppo giovani. Non si può mai sapere il motivo per il quale una donna decide di abortire, ma deve essere libera di poter farlo».
Nessun commento negativo per ora sotto il suo Tiktok, come dice Katie «Tiktok sent it to the right side of the internet», ovvero, «È capitato nella parte giusta dell’internet».
Ed aggiunge.
«Nessuno mi ha contattata ancora. Penso ci voglia più risonanza mediatica. Sono pronta ad aiutare chiunque mi scriva, per adesso è rimasto un gesto di solidarietà».
Laurel è un’altra donna che ha aderito a questa iniziativa.
Veterinaria e ora mamma di due bambini e fotografa, vive in una fattoria in Ontario, molto vicina al confine con il Michigan.
«Ho il mio account su Tiktok da circa un anno, dove ho iniziato a condividere la mia vita e le mie idee. Più di una settimana fa ho visto il trend sulla piattaforma dove alcune donne, tramite frasi criptiche offrivano alle sorelle americane un rifugio nel caso abbiano bisogno di un aborto sicuro».
Laurel è sempre stata coinvolta nei diritti delle donne, e si è spesso schierata pubblicamente anche attraverso i propri canali social.
«Dovevo partecipare. Vivo a 20 minuti dal confine e nonostante non abbia molto spazio per gli ospiti voglio veramente aiutare».
E così ha pubblicato un video scrivendo «Se vuoi venire a vedere le mucche e passare qualche giorno nella mia fattoria per rilassarti, scrivimi».
Ha pubblicato il video su Instagram, ricevendo parecchi commenti negativi, e Tiktok dove invece ha trovato grande supporto.
«Ho avuto milioni di visualizzazioni e migliaia di commenti. La solidarietà che traspariva dai commenti che ho ricevuto mi ha fatto emozionare. In tantissimi hanno aperto le loro case, hanno offerto passaggi…Da tutto il mondo!».
Ma è la sezione “salvati” che l’ha colpita.
«In più di 7000mila persone hanno salvato il video. Per me vuol dire che sono donne che hanno potenzialmente bisogno di aiuto. O che magari vogliono mostrare quel video a persone che ne hanno bisogno».
Fino a quando non è stata contattata privatamente.
«Alcune donne mi hanno scritto, non per ricevere un aiuto immediato, ma per informarsi e per essere sicure fosse veramente una cosa fattibile».
Donne che aiutano le donne, ed è questo che la commuove di più.
«That makes my heart swell and makes me so proud to be a woman». (Mi fa riempire il cuore e mi fa sentire fiera di essere una donna)
L’onda del trend continua a crescere insieme alle proteste in strada.
Sempre più donne decidono di esprimere la propria solidarietà e mettere a disposizione un diritto che dovrebbe essere intoccabile ma che ad oggi rischia di essere negato.