«Le imprese mirano a creare un mondo migliore nel processo di business, bilanciando la compatibilità con gli ecosistemi naturali» spiega Accenture Interactive nel report Fjord Trends 2022. Affrontare il cambiamento climatico è la sfida più urgente. Avrà importanza il movimento nature positive, che ha come obiettivo migliorare il pianeta e le società per fermare il progressivo danneggiamento della natura. «Secondo il report Future of Nature and Business, questo potrebbe aprire opportunità commerciali per un valore di 10.000 miliardi di dollari, trasformando i tre sistemi economici responsabili all’80%: cibo, infrastrutture ed energia». Le aziende devono mettere in discussione l’impatto dell’abbondanza, «meno non deve necessariamente significare perdita».
In un gruppo di discussione online di Fjord Trends è emerso che quasi la metà dei partecipanti ha dichiarato di voler smettere – o che ha già smesso – di acquistare vestiti, calzature e mobili «in nome della sostenibilità».
I clienti richiederanno innovazioni e soluzioni a lungo termine che portino a un vero cambiamento sociale. Le imprese dovranno fornire informazioni trasparenti e dettagliate sulle loro iniziative per raggiungere più persone. «Oggi la conversazione sulla sostenibilità si è spostata da come le aziende possono minimizzare i loro danni ambientali a come possono creare attivamente un impatto positivo» ha affermato Jamie Lippman, direttrice ESG (Environmental, Social & Governance) di Bacardi. Nel Cocktail Trends Report 2022 si legge che «l’azienda ha come scopo quello di eliminare la plastica entro il 2030. Come produttori di alcolici, siamo anche concentrati sulla riduzione del consumo di acqua, con l’obiettivo di ridurlo entro il 2025».
«Un’iniziativa dei cittadini europei sta facendo pressione sui consigli locali affinché venga seguito l’esempio di Amsterdam, che vieta pubblicità di automobili, compagnie aeree e marchi di combustibili fossili inquinanti» – racconta l’azienda Contagious in Most Contagious Report 2021 – «l’innovazione è cruciale, ma la sfida più grande è la normalizzazione dei cambiamenti per evitare il disastro climatico». La scienza sta reinventando i consumi. «Il laboratorio Aether si sta occupando della trasformazione di CO2 in diamanti. Una singola pietra di un carato rimuove 20 tonnellate di carboni dall’aria». Il mondo sta cambiando velocemente, si sta passando da una preoccupazione climatica a una azione effettiva.
Il report di World Economic Forum Top 10 Emerging Technologies of 2021 analizza l’emergenza della carbonizzazione a livello mondiale. «General Motors, Volkswagen e altre grandi case automobilistiche hanno fissato obiettivi ambiziosi nell’ultimo anno». Questo costringerà a far emergere alcune tecnologie, «i dati provenienti dai sensori connessi tramite l’Internet of Things consentiranno sempre di più una gestione intelligente dei terreni e delle colture, così come l’uso dei fertilizzanti e dell’acqua». Ma il problema è anche a livello politico, dato che tali programmi di trasformazione richiedono investimenti di capitale. «Le nazioni devono sviluppare metodi di governance globale per garantire l’uguaglianza energetica. I governi avranno bisogno di un’infrastruttura di monitoraggio ambientale, simile ai protocolli dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica».
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Il report Journalism, Media and Technology Trends and Predictions 2022 del Reuters Institute ha sottolineato gli ostacoli che impediscono un buon racconto di queste problematiche: non esistono soluzioni facili per la biodiversità e le emissioni di CO2, mentre i proprietari e gli inserzionisti esercitano ancora una pressione contraria ai cambiamenti necessari. Mancano, inoltre, giornalisti specializzati.
Nelle redazioni c’è poca cultura scientifica, «il nostro modo di selezionare e assumere i giornalisti è troppo incentrato sulla cultura classica e letteraria». È quindi necessario iniziare a trattare l’argomento sotto ogni punto di vista, da quello economico a quello sociale. Per far fronte alla carenza di budget, vengono consigliati i vantaggi delle collaborazioni, «l’European Perspective facilita la condivisione di contenuti originali tra le emittenti pubbliche partecipanti. La traduzione automatica con strumenti di machine learning rende facile l’utilizzo di questi contenuti condivisi». L’Oxford Climate Journalism Network offre un nuovo programma di collaborazione, finanziato dal Pulitzer Center, tra il Reuters Institute e la Rainforest Investigations. Vengono utilizzati dati disponibili al pubblico relativi alla perdita delle foreste per trasformarli in storie. «Si stanno sviluppando nuove competenze giornalistiche che combinano statistica, dati e cartografia».
Da un punto di vista giornalistico italiano è stata svolta un’analisi attraverso ANNA (motore di intelligenza artificiale sperimentale che si occupa di analizzare gli articoli dei quotidiani, perlopiù italiani, sviluppato da Catchy in collaborazione con il Data Lab). Il periodo preso in considerazione va da dicembre 2016 a giugno 2022, e sono state esaminate le tematiche relative a sostenibilità e cambiamento climatico legate all’attività delle aziende. Gli algoritmi, dunque, sono stati allineati in modo molto preciso e restrittivo. Sono nove le testate nazionali selezionate: ANSA.it, Avvenire, Corriere della Sera, HuffPost Italia, Il Messaggero, Il Post, Il Sole 24 Ore, La Repubblica e La Stampa. Gli articoli emersi sono all’incirca 1300, un numero basso se si pensa che sono sei gli anni di riferimento. Questo fa capire come sia necessario creare maggiore consapevolezza all’interno delle redazioni. L’informazione è uno strumento fondamentale per far capire alle persone ciò che sta danneggiando la natura e gli atteggiamenti che si devono adottare.