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Esclusiva

Agosto 8 2022.
 
Ultimo aggiornamento: Gennaio 2 2023
Il vaiolo delle scimmie non esiste, ma è una fake news

La smentita delle dichiarazioni contro i vaccini riportate dal blog D TUTTO E D +

Lo scorso 27 luglio il leader di Italexit, Gianluigi Paragone ha organizzato un evento in memoria del Prof. Luc Montagnier. Durante l’incontro che si è svolto alla Camera e trasmesso in diretta su Facebook, il Dott. Giuseppe Barbaro, specializzato in Medicina Interna e in Cardiologia, e nello studio delle complicanze cardiovascolari associate a malattie virali, è intervenuto sulla tematica del “vaiolo delle scimmie”. Secondo Barbaro questa infezione sarebbe “un’enorme menzogna”. Si tratta del fallimento del vaccino sui pazienti sieropositivi, che manifestano l’Herpes Zoster. Infatti nell’esperienza del dottore, un paziente a cui era stato diagnosticato il vaiolo delle scimmie, in realtà, era affetto da Herpes Zoster (meglio conosciuto come “Fuoco di Sant’Antonio”) ed è guarito grazie all’utilizzo di un farmaco specifico per le varie tipologie di Herpes.

Barbaro inoltre ha attaccato l’immunizzazione sostenendo che “il vaccino ha portato alla risalita della virulenza dell’HIV, per cui risultano sieropositivi con carica virale alta, che sono tornati praticamente all’epoca pre HAART, ovvero prima dell’introduzione della terapia anti retro virale, dove ovviamente, tra le manifestazioni cutanee c’era anche l’Herpes Zoster”. Con questa affermazione sostiene che nei pazienti sieropositivi il vaccino inibisca la terapia, che ha lo scopo di contenere la carica virale dell’HIV e le sue reazioni, aumentando quindi le possibilità di contagio e facendo riaffiorare le reazioni dermatologiche. La comunità scientifica avrebbe quindi sfruttato il vaiolo delle scimmie come una malattia sconosciuta per mascherare “il fallimento del vaccino, che ha indotto questa nuova sindrome di immunodeficienza acquisita che ne comporta la riattivazione».

Il Vaiolo delle scimmie è un’infezione che si può trasmettere attraverso il contatto dell’uomo con animali infetti, in particolare primati e piccoli roditori.
Il 19 maggio 2022, l’OMS ha affermato che il vaiolo delle scimmie è un’ ”emergenza di salute pubblica internazionale”.
La prima identificazione del virus è avvenuta in un laboratorio danese nel 1958, mentre nel 1970, per la prima volta, si era presentato come patogeno umano nella Repubblica Democratica del Congo.
Attualmente la malattia è endemica in Benin, Camerun, Repubblica Centro Africana, Repubblica Democratica del Congo, Gabon, Costa d’Avorio, Liberia, Nigeria, Repubblica del Congo, Sierra Leone, e Sud Sudan.

La trasmissione dagli animali avviene attraverso la saliva e altri fluidi corporei o il contatto diretto (compresa l’ingestione). Ad esempio i primi casi si sospetta fossero successivi al morso di alcuni animali. Fra gli umani la diffusione è invece limitata e molto più difficile. Avviene attraverso il contatto con i fluidi corporei, lesioni sulla pelle o sulle mucose interne (bocca o gola) e oggetti contaminati. Per questo motivo le persone che hanno rapporti sessuali non protetti con partner diversi sono maggiormente a rischio. Le persone che sono state vaccinate contro il vaiolo (vaccinazione abolita nel 1981 in Italia) hanno un rischio minore di contrarre l’infezione.

Il dottor Barbaro è stato sospeso dall’ordine dei medici per 6 mesi, perché aveva deciso di sottoporre i suoi pazienti ad una valutazione clinica prima del vaccino, utilizzando quindi un iter non conforme alle pratiche istituzionali.
Il collegamento con il virus dell’immunodeficienza umana non è stato riscontrato al livello scientifico. È importante durante le prime fasi di diffusione di un virus che vengano selezionate e diffuse le informazioni corrette.