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Esclusiva

Marzo 7 2023
Il fantasy italiano esiste, ma non parla d’Italia

Gli autori di questa categoria scelgono di ambientare le loro storie in America o firmano con un nome inglese per attirare i lettori

Quando si pensa al fantasy, i primi autori che vengono in mente sono J.R.R. Tolkien (Il Signore degli Anelli), J.K. Rowling (Harry Potter), George R.R. Martin (Il Trono di Spade). I nomi principali non sono italiani, ma anche autori meno famosi e pur molto letti sono stranieri. I romanzi fantastici della penisola sembrano essere di seconda classe, non ci puntano i grandi editori, né i lettori. Negli ultimi anni, lo scenario sta cambiando, l’autopubblicazione o siti come Wattpad hanno permesso a più autori italiani di emergere, eppure va notato come spesso queste opere non siano ambientate in Italia o gli autori scelgano di firmare con un nome straniero.

Elisa S. Amore autopubblicò La carezza del destino. Touched, nel 2013 la casa editrice Nord ne acquistò i diritti e lo ripubblicò. L’autrice era italiana, ma la storia d’amore tra la normale umana e l’essere soprannaturale era ambientata a Lake Placid, un piccolo villaggio nella contea di Essex nello Stato di New York. La saga ebbe successo, fu tradotta in inglese e l’autrice pubblicò i successivi libri direttamente in quella lingua.

Un decennio prima, Pierdomenico Baccalario, autore di numerosi libri per ragazzi, ambientava in Inghilterra la saga di Ulysses Moore. I romanzi seguivano le avventure di due fratelli che, nel primo libro, La porta del tempo (Battello a Vapore, 2004), venivano presentati come appena trasferitisi a Kilmore Cove, una cittadina inventata della Cornovaglia.

Potrebbe essere l’ambientazione il problema, magari l’Italia non affascina tanto quanto i paesi anglofoni e lo scenario d’oltreoceano o d’oltremanica rende appetibile il romanzo al pubblico italiano abituato a nomi di città inglesi. L’ipotesi regge finché un’autrice americana ambienta la sua storia in Italia e i lettori internazionali e nazionali la adorano. Il Regno dei Malvagi (Mondadori, 2021) di Kerri Maniscalco racconta di due streghe gemelle che vivono in Sicilia, una viene assassinata e l’altra collabora con un demone per risolvere l’omicidio. Le descrizioni sono poco o affatto accurate, ma ai lettori non sembra importare: il romanzo ha avuto successo, è diventato un best seller del New York Times, ed è di prossima pubblicazione in inglese uno spin-off della trilogia.

Ci sono autori italiani che scelgono di pubblicare con uno pseudonimo inglese, evitando che i lettori decidano di scartare un libro solo basandosi su un cognome. Virginia de Winter pubblicò, sotto pseudonimo, nel 2010 con Fazi Editore il primo volume della saga vampiresca di Black Friars, L’Ordine della spada; nella scelta di un nome inventato optò per un cognome inglese.

Cecilia Randall, scrittrice della serie di Hyperversum (Giunti Editore, 2006) in cui i personaggi si ritrovano in un videogioco storico, e autrice del fantasy per ragazzi ispirato alla mitologia giapponese Kitsune. L’ombra della volpe in uscita il 7 marzo per Gribaudo, è lo pseudonimo di Cecilia Randazzo. Moony Witcher, autrice della saga sull’alchimista Nina, La bambina della Sesta Luna (Giunti Editore, 2002), è lo pseudonimo di Roberta Rizzo.

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La morale sembra essere che gli autori fantasy italiani non solo devono nascondere la loro origine, ma è meglio se scrivono per i bambini. Elisabetta Gnone è la scrittrice della saga di Fairy Oak, una storia su due sorelle magiche, una strega della luce e una strega del buio. Il primo libro della serie, Il segreto delle gemelle (De Agostini), è stato pubblicato nel 2005 e quello che avrebbe dovuto essere l’ultimo nel 2010, ma nel 2020, grazie all’affetto dei lettori italiani, è uscito il seguito. Sebbene la serie nasca per un pubblico molto giovane, è stato quello stesso pubblico cresciuto a chiedere il seguito, eppure i grandi editori non scommettono su molti titoli fantasy per adulti.

Licia Troisi è tra le autrici fantasy per ragazzi più famose e prolifiche. Il suo prossimo lavoro, Poe e la cacciatrice di draghi, secondo volume de Le guerre del Multiverso, esce il 7 marzo per Rizzoli. Il suo ciclo di romanzi più conosciuto è quello ambientato nel Mondo Emerso (Mondadori), caratterizzato da giovani assassine magiche che lottano contro un tiranno, draghi e amori tra nemici, questi elementi sono presenti in molti libri inglesi famosi che vengono tradotti e apprezzati dal pubblico della penisola. La saga è stata pubblicata all’estero, ma non è arrivata sul mercato inglese, forse già saturo di proposte con questi elementi. Il fantasy italiano si trova quindi a dover competere in patria con romanzi fantastici importati dall’estero, ma spesso non può competere fuori dal paese nel mercato estero, ritrovandosi ancora di più penalizzato.