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Esclusiva

Aprile 21 2023.
 
Ultimo aggiornamento: Aprile 22 2023
Dalla sentenza alla penalizzazione: domande e risposte sul caso Juve

Cosa succederà ora ai bianconeri? Enrico Lubrano, professore di diritto sportivo, risponde ai dubbi dei tifosi

Le giustizia sportiva ha fatto un passo indietro. Il Collegio di Garanzia del Coni ha accolto parzialmente il ricorso della Juventus nel processo sulle plusvalenze, rimandando gli atti alla Corte Federale d’Appello perché emetta una nuova sanzione. L’effetto di questo pronunciamento si è visto sulla classifica di Serie A, in cui la Juventus si è riappropriata dei 15 punti di penalizzazione, restituiti ai bianconeri in attesa della sentenza definitiva.

Adesso cosa accadrà? Abbiamo chiesto a Enrico Lubrano, avvocato e professore di diritto dello sport all’università Luiss di Roma, di aiutarci a rispondere alle domande che i tifosi si stanno ponendo sul futuro della Juventus e del calcio italiano.

Perché il Collegio di Garanzia ha preso questa decisione sul caso Juventus?

«Diciamo che la Juventus ha fatto 100 cose delle quali si sta cercando di determinare la regolarità», esordisce Lubrano in riferimento alle plusvalenze fittizie sollevate dall’inchiesta Prisma. «Queste 100 cose hanno determinato quello che è stato definito un “sistema” di azione da parte della società. I rinvii a giudizio, però, non sono per tutti, ma solo per Pavel Nedved e altre figure minori del consiglio di amministrazione, che di 100 potenziali irregolarità potrebbero essere responsabili, diciamo, di 20. Il rinvio, dunque, serve solo a determinare il loro contributo causale rispetto a queste. Può passare da 20 a 0, o si può stabilire che diventi minore o che resti uguale».

Perché sono stati inflitti e poi restituiti i punti di penalizzazione a stagione in corso?

«Fossi stato nel Collegio di Garanzia avrei chiesto che gli effetti della decisione venissero sospesi fino alla decisione definitiva della Corte Federale d’Appello bis. Vale a dire, che venissero mantenuti i 15 punti di penalizzazione, in attesa di capire quanti sarebbero diventati dopo il rinvio, per evitare questa situazione di incertezza. Così non è stato».

Cosa indica la conferma della condanna di Agnelli, Paratici, Cherubini e Arrivabene?

«Riprendiamo le 100 “cose”, di cui Nedved e gli altri potrebbero averne commesse il 20%. Ciò significa che sono invece state confermate le condotte di loro quattro, in quanto responsabili in via diretta, che ammonterebbero dunque all’80%. Ciò che la Corte Federale d’Appello deve rivedere, dunque, è solo il 20% della sanzione. Il giudizio sul resto è confermato».

Quando arriverà la sentenza definitiva sul caso Juventus?

«Ragionevolmente il processo va chiuso non oltre il 15 maggio. Io farei le motivazioni per settimana prossima e chiederei di chiudere il giudizio bis in 15 giorni. Non può arrivare a ridosso o, peggio, ancora dopo la fine del campionato».

Che tipo di sanzione dobbiamo aspettarci?

«Potrebbero togliere qualcosa dai 15 punti, ma non più di tanto. Non è possibile che alla Juventus venga proibito di disputare le coppe europee, quello dipende dalla posizione in classifica. Le possibilità sono due: che si confermi la sanzione integrando la motivazione, oppure che si riformuli la sanzione. Penso che si finirà con una penalizzazione fra i 9 e i 12 punti».

La corte potrebbe chiedere la retrocessione in B?

«No. Perché partiamo da -15: il massimo che può fare è confermarli».

E la revoca degli scudetti vinti dalla Juventus?

«Quella è un’altra azione che sto portando avanti con il Codacons e l’associazione dei tifosi del Napoli. Ho fatto ricorso al Tar del Lazio chiedendo la revoca dello scudetto. Se viene accettato che questo “sistema” abbia alterato i campionati, è questo ciò che determina il principio costituzionale europeo. Mi spiego: se io ho accertato che hai tratto un profitto con un illecito, non posso lasciarti quello che hai guadagnato. Tant’è che Calciopoli finì con la revoca dello scudetto».

La Uefa può escludere la Juventus dalle coppe a prescindere dalla sentenza?

«Potrebbe essere, ma credo che si atterrà alla giustizia sportiva italiana. La qualificazione, in fondo, dipende dalla classifica. È difficile, poi, pensare che su un procedimento si ponga in distonia con la nostra giustizia quando si parla di fatti italiani, compiuti in Italia e giudicati dalla giustizia italiana. Realisticamente ne prenderà atto. L’ipotesi residuale è che dica che se, per esempio, arrivi terza nonostante la penalizzazione resti comunque fuori dalla Champions».

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Come si lega tutto ciò con il processo sugli stipendi?

«Quel filone è ancora a livello embrionale. La procura deve fare il deferimento e la sanzione prevista in questo caso sarebbe di uno o più punti in classifica. La domanda è: quando finirà il processo? Se si finisce in tempo, i punti di penalizzazione si cumuleranno agli altri, ma non ci sono regole chiare. Calciopoli, per esempio, è stato concluso a fine luglio, quindi a stagione già finita, ma le sanzioni le hanno disposte per la stagione precedente, quindi in modo retroattivo».