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Esclusiva

Maggio 10 2023.
 
Ultimo aggiornamento: Maggio 17 2023
Trump colpevole di aggressione: a rischio la corsa alla presidenza?

Donald Trump è stato dichiarato colpevole dalla giuria di New York di aggressione sessuale ai danni della giornalista e scrittrice E.Jean Carroll

Donald Trump è stato dichiarato colpevole dalla giuria di New York di aggressione sessuale.

La giuria lo ha ritenuto responsabile di una aggressione sessuale ai danni della giornalista e scrittrice E.Jean Carroll nei camerini di un grande magazzino della Grande Mela nel 1996, e di averla poi diffamata. L’ex presidente, sul suo social Truth, ha definito la sentenza una vergogna e una continuazione della più grande caccia alle streghe di tutti i tempi per poi aggiungere «Non so chi sia questa donna».

Carroll, oggi settantanovenne, ha accusato l’imprenditore di averla aggredita sessualmente nel 1996 nel camerino del grande magazzino Bergdorf Goodman dopo che i due si erano conosciuti a una festa e lui le aveva chiesto dei suggerimenti per un regalo. La giuria non ha creduto alla versione dello stupro ma non ha avuto dubbi sull’aggressione sessuale. Trump non è mai comparso al processo, limitandosi ad una deposizione privata.

In aula, la donna ha spiegato perché non avesse mai denunciato l’ex presidente prima del 2019 e come l’esperienza terrificante l’abbia segnata per sempre, impedendole di avere una relazione amorosa. La giuria ha ritenuto provata la sua colpevolezza, nonostante la difesa abbia mantenuto una linea di negazione durante tutto il dibattimento.

La sentenza rappresenta un duro colpo per Trump? Vedrà compromessa la corsa alla Casa Bianca?

Anna Lombardi, corrispondente e inviata di Repubblica, pensa che avrà poco impatto sulla corsa alle elezioni.

«Io penso che non ci sia nulla – lo disse Trump in una frase clamorosa durante la campagna 2016

-“potrei scendere per strada e sparare tra la folla e avrei comunque il mio popolo con me” – che spingerà i repubblicani ad andare contro Trump quando si tratta di dare addosso ai democratici»,

soprattutto se si parla di New York.

La città, dal punto di vista dei repubblicani, è demoniaca, immorale e corrotta quasi per definizione e questo rafforza il sentimento di Trump e dei suoi sostenitori che l’ex presidente americano sia in realtà vittima e non carnefice.

«Tra la figura di Carroll e il fatto che il processo si sia svolto a New York, è quasi certo che la sentenza non smuoverà l’elettorato medio repubblicano. L’effetto che invece avrà sulle donne repubblicane è un’incognita, anche se penso che abbia più peso la sua posizione sull’aborto che questo specifico caso» ha aggiunto la giornalista Anna Lombardi.

Il caso in sé invece è particolare.

«Ha sicuramente degli elementi interessanti» ha dichiarato. «È la conferma che il movimento #MeeToo ha effettivamente portato dei cambiamenti nella società e cultura americana».

Ha poi approfondito.

«Parliamo di fatti successi trent’anni fa e di una donna ormai anziana che ha deciso di parlare. Dal punto di vista giudiziario a dare credibilità alle parole di Carroll sono state le chiamate alle sue amiche effettuate subito dopo il fattaccio. Certo è ambiguo che la giuria ha trovato Trump colpevole per molestie sessuali e non di stupro. Secondo me per il classico pregiudizio contro le donne che denunciano: non hai urlato, non hai denunciato subito, non ti sei opposta con tutte le tue forze. Un pregiudizio che aleggia su tutti i processi per stupro. Però le hanno creduto». 

Questa vicenda sembrerebbe la meno importante per la carriera politica di Trump.

«La barra della morale è stata portata talmente avanti che questa, per lui, per quanto riguarda la sua persona e quello che è capace di fare, è una cosina».

E per quanto riguarda la possibile vittoria di Trump, Anna Lombardi commenta: «Al momento è sulla via di vincere le primarie ma di perdere le elezioni».

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