Se c’è una cosa che forse tutti sanno del nuovo film Disney è che la sirenetta è nera. La scelta ha sollevato molte polemiche ed è solo la prima delle tante differenze rispetto al cartone originale, eppure non è quella più significativa.Il live action de La Sirenetta, che arriva nei cinema italiani dal 24 maggio, è molto fedele su alcuni aspetti, ma molto diverso su altri e non sempre i cambi sono necessari e migliorano la storia.
Ariel ha la pelle scura perché la storia è ambientata nei mari caraibici, tuttavia Eric è stato lasciato di apparenza simile alla controparte del cartone, sollevando il problema di come giustificare la questione. La spiegazione è che è adottato, tuttavia è un’aggiunta superflua al personaggio: l’implicazione sembra essere che il suo spirito avventuriero è dovuto all’essere arrivato da un naufragio, ma l’Eric originale andava per mare pure essendo nato nel suo regno.
Il fulcro della storia non differisce dall’originale, ma vengono fatte delle aggiunte. Disney conferma la teoria secondo cui Tritone e Ursula siano fratelli e lui l’abbia esiliata. Sembra che si voglia dare una spiegazione alla cattiveria di Ursula, un passato tragico come molti cattivi Disney stanno ricevendo negli ultimi adattamenti, ma l’antefatto non viene sviluppato più di una battuta che la strega del mare dice e rimane solo il lungo monologo espositivo verso il pubblico in sala e nessun altro che forse poteva essere integrato meglio. Se Ursula ottiene un pezzo di passato, perde però una strofa di canzone: viene eliminato il riferimento al fisico per fare colpo sugli uomini. Il suo incantesimo ha un nuovo dettaglio, Ariel dimentica di dover baciare il principe, sembra un’aggiunta fatta per eliminare l’ossessivo volere un bacio da Eric nel cartone, forse per evitare che sembrasse una molestia della sirenetta nei confronti del principe.
I colori tendono a essere smorti, a cominciare dai capelli iconici di Ariel che diventano leggermente più rossi quando è sulla superficie, ma forse si sarebbe potuto rendere il colore più acceso sistemare in post-produzione. Gli iconici vestiti rosa e argentato di Ariel spariscono, rimane solo un riadattamento dell’abito blu. Così come spariscono le sorelle di Ariel, sei nuovi personaggi ricoprono quel ruolo e perdono l’iniziale in A.
La scena del cuoco che cerca di cucinare Sebastian è stata tagliata, ma non è sparito il riferimento al fatto che gli umani sono cattivi perché mangiano i pesci. Tuttavia, nel live action, la prima scena che vediamo di Scuttle, migliore amica di Ariel, è lei che mangia un pesce. Per quanto ci si potesse aspettare che anche nel cartone originale Scuttle si nutrisse così, non veniva mostrato allo spettatore e quindi sembrava esserci almeno una parvenza di motivazione. Più sensata è la colpa di inquinare il mare.
Le nuove canzoni sono carine, sebbene non iconiche quanto le originali, e ci si domanda perché, se volevano aggiungere delle canzoni, non abbiano preso quelle del musical di Broadway. Inoltre, l’adattamento italiano ha scelto due donne diverse per doppiare Ariel, una per il parlato e una per il cantato, ed è una differenza che si sente molto nella prima canzone dove il canto è attaccato al parlato, inoltre il labiale non è perfettamente coordinato. Mahmood doppia Sebastian in entrambi gli aspetti, ma non per colpa sua il granchio perde qualcosa rispetto all’originale: il ruolo di direttore d’orchestra. Ci sono comunque le canzoni del personaggio anche se, per rendere il mare più realistico, si perde la magia e il divertimento dell’In fondo al mar originale e la grafica degli animali marini risulta, paradossalmente, “più finta”.
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Le differenze proseguono per tutto il film, soprattutto nel finale Ariel viene resa più attiva: è lei a strappare la conchiglia dal collo di Vanessa, tuttavia ci si domanda perché nessuna guardia sia intervenuta a separare una ragazza qualsiasi comparsa dal nulla dalla promessa sposa dall’erede al trono. Ariel uccide anche Ursula, forse per evidenziare il girl power, tuttavia questo riduce l’apporto del principe alla battaglia finale e quindi sembra quasi esagerato come Ariel elogi le sue azioni con il padre.
Ciononostante, il film piacerà al pubblico per cui è pensato, giovani ragazzine a digiuno del classico che vedono una sirena e una storia d’amore sul grande schermo.