Esclusiva

Giugno 6 2023
Un litro al prezzo di due

Quasi il 50 per cento di perdite lungo le tubature della rete idrica italiana. Dal PNRR 8 miliardi ma i lavori sono in ritardo. A mancare è la prevenzione

A Vicalvi, in provincia di Frosinone, l’estate non scompare mai. O, per lo meno, i suoi effetti. Raccolti lungo i tornanti che portano al punto più alto della città, negli anni i suoi cittadini si sono adattati. Le docce si sono accorciate, dalle fontanelle in strada il getto d’acqua si è col tempo calmato. È però sotto i loro piedi lungo le tubature chilometriche che collegano la centrale idrica ai rubinetti di casa che, goccia dopo goccia, l’acqua scompare.

Un primato ineguagliato quello di Vicalvi. Infatti la cittadina si classifica in prima posizione per inefficienza della propria rete idrica. Con una media nazionale che si aggira attorno al 40 per cento di dispersione di acqua, il comune in provincia di Frosinone raggiunge addirittura il 95 per cento. Un costo aumentato, non per gli abitanti ma per il gestore del servizio, in questo caso Acea Spa, che per ogni litro fornito deve estrarne il doppio.

Dalla Ciociaria il problema si estende a tutta Italia. La vecchiaia degli impianti ne è una delle cause. Dopo anni di mancati finanziamenti, il 60 per cento degli acquedotti ha raggiunto i 30 anni d’età, superato da un 25 per cento che taglia il traguardo dei 50 anni di anzianità. Dalla centrale, l’acqua viene poi immessa nelle tubature. Alcune ancora in cemento e risalenti agli anni Cinquanta. Secondo l’Istat, al ritmo attuale dei lavori, per sostituire l’intera rete idrica italiana saranno necessari almeno 250 anni.

Durante il governo Draghi, il PNRR offre l’occasione per nuovi finanziamenti e un totale di 8 miliardi vengono destinati alla rete idrica, 900 milioni per la sola prevenzione delle perdite. Lavori necessari, secondo l’allora ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini e ribadito dal suo successore Matteo Salvini, nominato anche commissario per la siccità.

A smorzare l’entusiasmo per i lavori interviene però la Corte dei Conti. Il 17 aprile invia infatti un documento al capo della Lega e ai suoi uffici. Dalle sue analisi risulta che solo 33 dei 124 interventi programmati verrà realizzato senza ritardi e senza costi aggiuntivi. Ne è un esempio la diga di Rosamarina in Sicilia che, dagli iniziali 8 milioni di budget, ha raggiunto gli attuali 26 milioni. Un aumento dovuto al cambio dei costi delle materie prime e dell’energia secondo i costruttori. I giudici segnalano «gravi problemi nella programmazione e nella pianificazione», concedendo 30 giorni di tempo al ministero per giustificare la situazione.

Ad aggravare la condizione della rete idrica secondo gli esperti è anche la mancanza di prevenzione. Infatti le perdite si compongono in gran parte di eventi eclatanti, come tubi che si perforano e allagano strada o si infiltrano in edifici. Ben visibili quindi ai cittadini e ai gestori, che però necessitano di diverso tempo prima di riportare la situazione alla normalità.

Una delle possibili soluzioni sembra essere l’intelligenza artificiale. Questo è quello che pensa il team di Sensoworks, una giovane start-up che si occupa del monitoraggio di infrastrutture civili. «Il machine-learning permette di spingersi oltre. Se prima controllavamo che le condotte non avessero perdite in corso, questo non è più sufficiente. Ora è possibile predirle», dice Niccolò De Carlo, CEO e co-founder.

Italia rete idrica
Un’autocisterna aiuta nell’approvvigionamento di acqua in Piemonte durante la peggiore siccità degli ultimi 70 anni, Reuters

Nata nel 2020, grazie ai fondi del PNRR stanziati per il settore, ha stretto una collaborazione con un gestore della rete idrica campana. «L’AI ci consente di capire quando e dove un tratto di condotta potrà subire un danno e di quale entità». Il vantaggio dal campo delle perdite sfora anche in quello economico. Infatti, come scrive la stessa Corte dei Conti, è difficile pianificare e finanziare i lavori se non si conosce dove è necessario intervenire. «Il sistema segnala al gestore i futuri danni strutturali, il luogo e la data in cui si verificheranno. A quel punto si ha in mano uno strumento davvero efficace per sapere prendere decisioni riguardo dove investire i propri soldi».

Algoritmi e codici possono non infondere una fiducia immediata. «Non c’è stata molta resistenza perché sono stati i risultati a convincere. Già molti gestori si stanno rivolgendo a realtà e start-up innovative, anche grazie ai fondi per l’innovazione del PNRR».

Software, strumenti di cloud e di predizione del futuro che non possono però ancora contare sul sostegno dei finanziamenti. Infatti, aperti nel marzo del 2022 e pubblicati i risultati agli inizi del 2023, a bloccare i bandi per l’inizio dei lavori è un ricorso al Tar. Al centro della contesa, le aziende pubbliche di Lazio, Marche ed Emilia-Romagna.

Il loro ritardo viaggia parallelo con la peggiore stagione di siccità che il Nord Italia abbia mai affrontato. Non mancano gli avvenimenti atmosferici improvvisi, come il caso dell’alluvione a Ravenna e Bologna, che toccano un nuovo record già a metà del 2023. Completa la situazione l’annuncio di un’estate con temperature sempre più alte e il ritorno del ciclone El Niño. Tutto questo però in perfetto orario.