Esclusiva

Giugno 16 2023
«Ho scelto te»: Il valore di una storia nel Podcast

Francesca Milano, head di Chora Media, Podcast company italiana, parla dell’empatia, un elemento imprescindibile per un legame con l’ascoltatore

«Gli occhi, le mani possono essere impegnate, quando siamo sul treno, sulla metropolitana, in macchina, ma le orecchie, la testa mai. Abbiamo bisogno di riempire la nostra mente con dei contenuti, abbiamo paura del vuoto». Il podcast, una risorsa audio, fruibile in qualsiasi momento della giornata, che Francesca Milano head di Chora Media, Podcast company italiana, descrive con trasporto. Con gli sguardi e la gestualità, utilizza quegli occhi e quelle mani che nell’ascolto sono sostituite dalla voce, dai suoni.

«Tutto fa parte della narrazione. Il silenzio è equiparato alla punteggiatura sulla carta. Come il punto e i due punti, il suono di una goccia, il pianto di un bambino sono la pausa, il codice attraverso i quali aggancio l’ascoltatore, facendo trasparire un messaggio: “ho scelto te”. Chi ascolta è al centro. Il talk ti permette di origliare la conversazione, senza essere incluso, ma quando ricevi una nota vocale su WhatsApp, lo sai che è stata registrata per te».

Chi è dall’altra parte delle cuffie si sente coinvolto, attratto da una voce che ti rende partecipe a livello emotivo, «come il bambino che ascolta le favole dei genitori. Questo è l’imprinting narrativo. È il racconto effettuato non con il drone, ma tramite la Street View di Google». L’ascoltatore si avvicina al narratore, trovando le risposte che cerca in una strada, in uno scorcio.

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«Il racconto di una storia più piccola, facente parte di un contesto più ampio, permette di farti immedesimare. Con questa consapevolezza mi rivolgo, raccontando una storia che può essere valida a distanza di anni». Quando il contenuto non ha una deadline, non perde mai di significato, la connessione con l’ascoltatore è sempre autentica.

Bisogna ispirarsi alle volontà dell’ascoltatore che detiene «il potere», senza perdere la creatività e senza ingannare chi ascolta. «L’entusiasmo, la dedizione, il sacrificio, la puntualità» sono gli unici mezzi. È la disciplina che Milano descrive come «le regole del gioco» che non possono mancare, quando non possiamo fare altro che ascoltare.