Una serie di pannelli riflettenti fanno da grembo a una venere che sta per svelarsi. una venere nera simbolo di una bellezza iconica e senza tempo. Lei, Naomi Campbell, è solo una delle protagoniste del Calendario Pirelli 2024. The Cal compie 50 anni, un periodo di tempo durante cui Pirelli ha adattato i progetti fotografici al mutare della società, diventandone il racconto. Quest’anno, per la prima volta nella sua storia, il calendario è completamente dedicato all’Africa. Ghanese è il fotografo, Prince Gyasi, e africani sono i modelli. Timeless, “senza tempo”, invece è il tema.
Un concetto che, secondo Gyasi, è comune a tutti gli esseri umani. “Credo che come uomini dobbiamo tornare alle nostre radici e scoprire quale dono possiedi e cosa ti viene dato per moltiplicarlo. Una volta trovato quel potere, sai che tutto ciò che fai è come se lo possedessi. È come se avessi potere su ogni cosa materialistica che conosci o su qualsiasi cosa costituisca questo mondo e quindi per me questo significa Timeless”, ha dichiarato nel backstage del set fotografico.
Il progetto per Gyasi è stato una sfida, come fosse un videogioco, tanto che, ha dichiarato, è stato come sbloccare un nuovo livello. “Quando entro in un progetto mi assicuro che non abbia un aspetto migliore del precedente, ma che abbia un aspetto diverso, unico, più forte e potente. Io posso solo essere del marchio e della scelta tematica che hanno fatto assolutamente”.
Il modo in cui il giovane ghanese ha scelto di interpretare l’atemporalità è ben riassunto nel manifesto che lui stesso ha scritto. “Creare. Ispirare. Imparare.Non quando fermarti ma quando andare avanti. Quando colpire, con o senza paura. La nostra esistenza può essere finita. Ma il nostro esempio può essere infinito. Non nasciamo senza tempo. Diventiamo senza tempo”. Una sorta di filo grazie al quale orientarsi nel labirinto di immagini e personaggi che Gyasi con la sua macchina fotografica ha immortalato. Da Naomi con in mano le lancette di un orologio alla cantante Tiwa Savage i cui capelli vengono inchiodati a un cuore con le frecce scagliate dall’arco di Eros. Dall’attore Idris Elba circondato dia valigie alla poetessa Amanda Gorman, che nel backstage posa insieme alla scrittrice Margot Lee Shetterly in un vestito giallo vaporoso e pieno di piume. Da un bambino che interpreta lo stesso Prince Gyasi da piccolo, all’origine del suo personale tempo. E poi l’ultima tappa del viaggio: il ritorno in Ghana con sua maestà Otumfuo Osei Tutu II.
“Il Ghana è come una terra speciale e se vedi dove si trova è un centro che sai è la porta dell’Africa” ha detto il fotografo. Un posto tanto speciale non poteva che essere oggetto di quello che Gyasi ha definito “un grande evento”: il 50° anniversario del Calendario.
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