Esclusiva

Dicembre 5 2023.
 
Ultimo aggiornamento: Dicembre 12 2023
Michelangelo Gennaro

 «Narcisista ed egocentrico, ma non lo do a vedere», si descrive con ironia Michelangelo, venticinquenne di origini meridionali ma di natura toscana. Si avvicina al giornalismo attraverso la cultura, prendendo parte a Grow, un’associazione che ha creato insieme agli amici di Grosseto. Dopo aver abbandonato il progetto, si è riavvicinato alla professione dopo aver conseguito la laurea triennale in Filosofia, lavorando per Luiss Data Lab e approfondendo il tema della disinformazione, a lui molto caro. In questo periodo ha collaborato ad un progetto di ricerca dal titolo “Come individuare e contrastare operazioni coordinate di disinformazione in Italia – edizione 2022 – 2023”, in collaborazione con Harvard Kennedy School Misinformation Review e University of Michigan.

Altri temi che lo appassionano sono la geopolitica, l’intelligenza artificiale e i diritti sociali, in particolare quelli che coinvolgono la comunità degli studenti universitari. È un amante della vita mondana e della musica, arte che ha coltivato sin da piccolo seguendo le orme della madre, direttrice d’orchestra. Dopo aver studiato violino, riceve un sassofono in regalo al suo diciottesimo compleanno e lo studia nei mesi successivi. Intraprende poi anche la strada del freestyle, suo ultimo contatto con la musica. Non nasconde l’amore per l’AS Roma e per il mare, soggetto sempre presente nella sua vita. Da poco ha scoperto anche i paesaggi di montagna che esplora dedicandosi al trekking.

Michelangelo Gennaro

In passato ha valutato la carriera accademica: Michelangelo, infatti, si dice a tratti invidioso dei docenti universitari verso i quali prova una profonda stima.

Nel suo percorso all’interno del mondo giornalistico si è interessato anche ai podcast, attraverso i quali ha trattato la guerra in Ucraina e la propaganda filorussa. Per l’occasione ha avuto la fortuna di intervistare la politologa Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali.

La sua più grande ambizione rimane quella di lavorare per agenzie di open source intelligence. Ha l’obiettivo di coltivare un giornalismo di alto livello, motivo per il quale la sua parola d’ordine è credibilità.