Esclusiva

Dicembre 5 2023.
 
Ultimo aggiornamento: Maggio 3 2024
Nicole Saitta

«Anche le femmine vogliono fare le giornaliste sportive?». Per Nicole Saitta, catanese di fede milanista, queste parole sono diventate un cliché. Fu un docente a farle questa domanda. Unendo sessismo alla mentalità da baby boomer, l’uomo aveva riassunto tante conversazioni spiacevoli. Dagli editori delle piccole redazioni sportive, sorpresi della passione di Nicole per il pallone, fino ai coetanei non sempre disposti a parlare con lei di Serie A.

Eppure, lei ama il calcio sin da piccola. Pecora rossonera di una famiglia juventina, Nicole passava le domeniche sul divano con il padre, bianconero sfegatato. Non dimenticherà mai il 28 ottobre 2018, quando “esordì” a San Siro. Nonostante la sconfitta contro la Juve (0-2, doppietta di Higuain), ricorda che «fu amore a prima vista». Oltre alla passione, tanta sfortuna: «Non ho mai visto il Milan vincente allo stadio, forse non ci dovrei andare…», racconta con un sorriso amaro, «ho visto segnare la mia squadra solo in un Roma-Milan all’Olimpico, ma non ho esultato per evitare seccature».

Nicole Saitta

Ha dedicato ventuno anni alla danza, sempre nella stessa scuola di ballo. Lì è cresciuta, sviluppando un attaccamento familiare con la palestra e le persone che la frequentavano. Ne è sicura, «non c’è un posto che preferisco a quello». Ancora oggi, quando va a Catania è il primo luogo in cui torna. Ha fatto tutti i tipi di danza, soprattutto classica e contemporanea, ma anche tip tap, hip-hop e flamenco.

Nel 2021 ha lasciato la Sicilia per trasferirsi a Roma, dove si è laureata alla magistrale in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo della Sapienza. Costretta ad abbandonare la scuola di ballo, ha preferito appendere le scarpette al chiodo. «Non avrei ballato a casa mia», ammette nostalgica. Sarebbe una ballerina professionista, se non avesse scelto il giornalismo.

Il distacco dalla danza è stato difficile, ma ha vinto la passione per il mondo dei media. Nicole sogna la carriera giornalistica dal primo anno di liceo linguistico. Durante la sostituzione di un insegnante malato, una supplente chiese alla sua classe di scrivere un articolo. Il tema era libero e lei non aveva dubbi, voleva scrivere di sport. Era il 2015 e in quei giorni si stava definendo il trasferimento di Mario Balotelli dal Liverpool al Milan. Raccontò la trattativa per l’attaccante: «è stato divertente scrivere quel pezzo. Uscì pure bene! Ero molto soddisfatta». Quel giorno ha capito che voleva fare la giornalista. Da allora non ha mai cambiato idea.