Esclusiva

Dicembre 5 2023.
 
Ultimo aggiornamento: Dicembre 7 2023
Simone Salvo

Simone, medico, classe ’95, tra gli ultimi dei Millenials o tra i primi della Generazione Z a seconda delle diverse classificazioni, messinese di nascita, sebbene supporter del team «arancina», si definisce «cittadino del mondo» e «animo urbano»: «impazzirei in una città con meno di un milione di abitanti». Per questo Roma è pronta ad accoglierlo. Dopo aver fatto il primo anno di liceo scientifico, si iscrive al classico. La sua passione per il giornalismo è già presente: entra subito nella redazione della rivista studentesca, diventandone direttore gli ultimi due anni di studi superiori.

Spinto da un altro grande desiderio che lo stimola, diventare neuroscienziato, a diciotto anni si trasferisce a Milano per affrontare il test di Ingegneria biomedica. Viene però preso nella sua seconda scelta, Ingegneria delle nuove tecnologie. In corso d’opera, con la tendenza al cambiamento che lo caratterizza, Simone si rende conto che il suo percorso non lo sta soddisfacendo a pieno e dirotta i suoi studi su Medicina. Nel 2014 inizia a Bologna questa facoltà, che lo appassiona e lo rende il medico che è oggi. Da questo percorso ha imparato il rigore scientifico e l’importanza della verifica dei fatti, cardini del giornalismo.

Animo eclettico e poliedrico, Simone negli anni universitari coltiva la passione per le lingue. Parla inglese, spagnolo, francese, tedesco e portoghese. Con il suo temperamento da viaggiatore, svolge diversi erasmus in Spagna e Germania.

Simone Salvo

Non si ferma il medico, che per un breve periodo diventa receptionist d’ostello a Barcellona e manager d’hotel a Granada. La Spagna lo conquista per vivacità e solarità, diventando sua meta prediletta non appena gli altri impegni lo permettono. Nella penisola iberica Simone sperimenta anche la scuola di surf, dove lavora per un mese e mezzo, anche se è incapace con la tavola.

Durante il periodo della pandemia, Simone si sposta ad Amburgo per un tirocinio in neuroscienze. Dopo la laurea nel 2021, non sapendo fermarsi, parte per un viaggio alla volta dell’America Latina, con il suo backpack e la sua camera mirrorless. Dopo aver visitato Rio de Janeiro, «mi sento un po’ carioca, con un ritmo della samba e del funk brasiliano nel cuore».

Negli ultimi anni Simone lavora come medico per mantenersi e per continuare a viaggiare. Ogni volta che può, parte per qualche mese alla scoperta di nuovi lidi, sembra una «trottola impazzita». 

Accanto a queste attività, trova spazio nella sua vita frenetica il teatro. Tra Bologna e Barcellona frequenta diverse accademie teatrali per tre anni. Simone sente anche forte il richiamo per il cinema: «scrivo sceneggiature a tempo perso e non escludo in futuro di poter girare cortometraggi o docu-film, coniugando la mia passione per il grande schermo con quella per il giornalismo».

Simone è un grande comunicatore, avverte l’esigenza di dare vita a un giornalismo accurato e rigoroso. Ciononostante non vuole limitarsi al settore scientifico, come ci si aspetterebbe dai suoi studi, ma è interessato anche all’ambito culturale e di politica estera. Il medico è legato alla sua terra madre, l’Italia, ma avrà sempre uno sguardo al di fuori del Paese. È italiano, anche se spezza gli spaghetti e beve il cappuccino insieme ai pasti, per questo esplorerà sempre terre lontane, accompagnato dalla sua amata musica techno.