Esclusiva

Dicembre 18 2023
Caso Ilaria Salis, l’avvocato: “Non è anarchica”

La militante antifascista milanese è detenuta in Ungheria dall’11 febbraio scorso con l’accusa di aver aggredito due neonazisti

Dieci mesi nel carcere di massima sicurezza di Budapest in condizioni ai limiti del disumano. Questo quanto rivelato lo scorso ottobre in un’allarmante lettera inviata ai suoi legali da Ilaria Salis, la militante antifascista milanese detenuta in Ungheria dall’11 febbraio scorso con l’accusa di aver aggredito due neonazisti durante la manifestazione del Giorno dell’onore (Tag der Ehre), che ogni anno riunisce nella capitale magiara migliaia di estremisti di destra.

Nella missiva, Salis denuncia la presenza nella sua cella di topi, scarafaggi e cimici dei letti, che le hanno provocato una reazione allergica per curare la quale il personale del carcere non le ha fornito alcuna crema o medicina. Non solo: durante la prima settimana, sono mancati carta igienica, sapone e assorbenti, e nei mesi successivi è capitato più volte che non le fosse dato da mangiare per cena.

Caduti nel vuoto, finora, gli appelli del padre Roberto, che pure nei mesi scorsi aveva inviato alla Premier Meloni, ai ministri Tajani e Nordio e ai presidenti di Camera e Senato diverse lettere in cui invocava un intervento immediato in favore della figlia, che rischia una pena di 16 anni per aver cagionato lesioni “guarite in 5 e in 8 giorni”.

Abbiamo parlato con l’avvocato della famiglia Salis Eugenio Losco, che a Zeta ha spiegato come, sebbene il processo che inizierà il prossimo 29 gennaio non sia evitabile, lui e il padre di Ilaria sperino che alla donna «vengano concessi almeno gli arresti domiciliari in Italia, il suo luogo di residenza, come prevede la normativa europea, che è recepita sia dallo Stato italiano sia da quello ungherese».

«Fino a fine agosto Ilaria non ha avuto la possibilità di contattare nessuno, oggi riesce a sentire i genitori», spiega Losco. «Ma noi – continua – non abbiamo avuto contatti né con il Governo né con la Farnesina, solo qualcosa di informale con il consolato ungherese. Il padre di Ilaria ha sentito l’ambasciata italiana a Budapest, ma anche loro non si sono attivati più di tanto». «La mia assistita si dichiara estranea ai fatti», specifica Losco, sottolineando come la donna abbia rifiutato il patteggiamento a 11 anni «per un reato contestato che va da 2 a 16 anni».

A chi descrive Ilaria come vicina a movimenti anarchici sovversivi, l’avvocato Losco risponde: «Non so come sia venuta fuori questa cosa. Lei non è anarchica, non si riconosce in questa definizione, è antifascista. Forse – prosegue – giornalisticamente quando uno è dipinto come cattivo diventa anarchico». Il legale definisce «inesistente» anche un presunto collegamento che le era stato attribuito ad Hammerbande, il gruppo tedesco che si propone di “assaltare i militanti fascisti”.

E commenta così l’immobilismo dell’esecutivo di fronte alla vicenda di Ilaria: «Non mi spiego il silenzio del Governo italiano, non so quale sia il motivo. La speranza è che con questa nuova richiesta le cose possano muoversi da un punto di vista governativo. Un interessamento del Governo potrebbe fare la differenza».

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