Esclusiva

Dicembre 21 2023.
 
Ultimo aggiornamento: Dicembre 26 2023
Cade il monopolio Uefa: «Ora il calcio europeo è libero»

La sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea apre a nuove competizioni

«Il monopolio è finito. Il calcio è LIBERO». Così commenta Bernd Reichart, amministratore delegato della “A22” (società organizzatrice della Superlega), la svolta storica segnata dalla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Fifa e Uefa «abusano di una posizione dominante» secondo il verdetto di Lussemburgo: le loro regole di approvazione preventiva per competizioni esterne – come la Superlega – sono contro i diritti dell’Ue sulla concorrenza. Una sconfitta per le due istituzioni più importanti del mondo che apre alla possibilità di creare nuove leghe in Europa.

I quindici giudici della Corte si sono pronunciati sul parere – non vincolante – dell’Avvocato Generale Athanasios Rantos. Secondo le sue conclusioni risalenti al 15 dicembre del 2022, Uefa e Fifa operavano su un modello sportivo «legittimo». Ma la risposta dell’Ue nella mattinata del 21 dicembre ha cambiato tutto: «Non esiste un quadro normativo della Fifa e della Uefa che ne garantisca la trasparenza, l’obiettività, la non discriminatorietà e la proporzionalità». Si sgretola il monopolio calcistico europeo, portato avanti fin dalla prima edizione della Coppa dei Campioni del 1958.

Lo scontro tra Uefa e Superlega continua sui media. «Abbiamo ottenuto il diritto di competere». Festeggia così Reichart, che fa poi un annuncio a sorpresa – seguito da una conferenza stampa trasmessa in diretta streaming -: tutte le partite saranno visibili gratis. La risposta della Uefa è altrettanto forte. Si appella al merito sportivo e rilascia una nota in cui dice che «non c’è spazio per nessuna Superlega in Europa. Ciò che conta è conquistare il diritto alle competizioni sul campo».

«La Corte non entra nel merito della Superlega»

L’avvocato Angelo Cascella, consulente legale di calciatori, società sportive e federazioni, spiega ai microfoni di Zeta Luiss come la sentenza abbia spiazzato molti addetti ai lavori. «Quanto detto a dicembre del 2022 dall’avvocatura generale era un parere non vincolante, eppure nell’80% dei casi viene rispettato dalla Corte». Come è stato possibile quindi questo ribaltone? «Il quesito presentato alla Corte dal Tribunale di Madrid, su iniziativa della società A22, era di verificare se le normative di Uefa e Fifa sulle competizioni internazionali fossero conformi al diritto comunitario. In particolare, gli articoli 101 e 102 del trattato. La contestazione riguardava la violazione sulle norme di concorrenza e l’abuso di posizione dominante».

Cade il monopolio Uefa: «Ora il calcio europeo è libero»

Per la Corte le questioni di competitività non erano nodi da sciogliere solo in ambito sportivo. Al di là del campo, le leghe europee intercettano altri aspetti come i diritti mediatici e i conseguenti profitti. «La gestione delle competizioni e i contestuali ‘media rights’ sono attività economiche, quindi devono essere assoggettate alle regole dell’UE sulla concorrenza», precisa l’avvocato Cascella. Ma il verdetto di Lussemburgo «non indica che debba per forza essere approvata la Superlega. Sono associazioni private, con sede in Svizzera. Si tratta di multinazionali che gestiscono un potere economico enorme: la Corte non entra nel merito della A22, le sue valutazioni sono ridotte alla Uefa e alla Fifa».

«Superlega dovrà pensare ai prossimi passi»: l’avvocato Cascella sulla sentenza della Corte UE

Il panorama calcistico europeo si apre quindi a numerosi scenari, come la creazione di altre leghe private tra club. Resta però difficile al momento guardare troppo lontano. «La Corte dice che non si possono evitare nuove competizioni: quello che verrà dopo sarà una conseguenza di questa pronuncia e delle decisioni che prenderanno la Superlega e le singole società». Lo stesso vale per gli effetti in caso di abbandono della Uefa da parte dei club e lo svincolo dalle rispettive norme, come il Fair Play Finanziario. «Così come la sentenza non è entrata nel merito del singolo caso della Superlega, non lo ha fatto per il Fair Play, che non ha nulla a che vedere con queste norme. Però ora si andrà a incidere su tutto. La società A22 si muoverà per creare una Superlega. Le modalità con cui lo farà non sono oggetto della Corte».

Mentre la Superlega presenta già il proprio format (64 squadre coinvolte in tre tornei: Star League, Gold League e Blue League), l’avvocato Cascella avverte sugli step da seguire per le società e i club. «Ora anche l’A22 dovrà pensare bene ai passi da compiere. Ci saranno da valutare anche i regolamenti delle singole federazioni, che devono rispettare la normativa della Uefa. La domanda è: potranno uscire dalla Uefa o, come diceva il presidente Figc Gravina, ci saranno delle sanzioni? Sarà possibile partecipare a entrambe le manifestazioni? Bisognerà seguire passo dopo passo quali saranno gli scenari». Difficile quindi vedere cambiamenti imminenti, ma dopo 68 anni quello di Uefa e Fifa non sarà più l’unico trono d’Europa.

LEGGI QUI LA SENTENZA C-333/21 DELLA CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UNIONE EUROPEA