Esclusiva

Gennaio 30 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Gennaio 31 2024
Dopo il Covid Roma fa il boom di turisti

Nel 2023 a Roma oltre due milioni e mezzo di turisti in più rispetto al 2019, l’anno d’oro che ha preceduto la pandemia

Il parcheggio dei taxi è pieno a Piazza di Spagna, nel centro di Roma. Fin dalle prime ore del mattino, i turisti posano seduti o in piedi, sulla scalinata di Trinità dei Monti. Scattano selfie davanti alla fontana della Barcaccia, commissionata all’inizio del Seicento da papa Urbano VIII allo scultore Pietro Bernini. Le guide spiegano a gruppi di persone la storia dei monumenti in spagnolo, francese e inglese. Poco distante un fioraio attende i primi clienti, gerani fucsia e ciclamini bianchi colorano la piazza. Il profumo delle caldarroste si diffonde nell’aria mentre  una folla con lo zaino in spalla esce dalla stazione della metropolitana A. «In questo periodo abbiamo molti clienti, lavoriamo soprattutto con turisti stranieri. Le persone vengono qui da tutto il mondo. In particolare, accogliamo famiglie con figli, ma anche giovani coppie», racconta Ezio, cameriere del ristorante “Nino”, vicino via dei Condotti. 

«Subito dopo il Covid-19, c’è stato un exploit di turisti di ogni nazionalità, si è viaggiato tanto. Qua era sempre pieno. Adesso la situazione si è stabilizzata, fino a luglio 2023 alberghi e negozi hanno lavorato moltissimo», aggiunge Stefano, edicolante della zona. 

Secondo i dati emersi in un evento organizzato da Federalberghi, gli arrivi negli hotel e nei residence romani sono aumentati del 8,06% rispetto al 2019, l’anno che ha preceduto la pandemia da Covid-19. A trainare la domanda sono gli Stati Uniti e il Canada, insieme al Sud-Est asiatico e il Centro e Sud-America. Sommando i dati degli alberghi con quelli di bed and breakfast e case vacanza, il bilancio della domanda turistica nel 2023 chiude con 49 milioni di presenze, oltre due milioni e mezzo in più.

«Il 2019 è stato ottimo, ma l’anno appena concluso l’ha di gran lunga superato in termini di fatturato», spiega Diego Rossi dell’IQ Hotel in via Firenze, vicino Piazza della Repubblica. I motivi sono diversi: “C’era voglia di tornare a viaggiare, ma molti clienti dopo aver affrontato due anni di proibizioni si sono ritrovati anche con un margine di spesa più ampio. Durante la pandemia, infatti, le famiglie hanno ridotto i consumi, su questo ha influito lo smart working», precisa il manager.

«La proprietà del nostro albergo ha più strutture nel centro di Roma: un altro quattro stelle, superior, e un ostello moderno con camere private. La crescita del fatturato è stata netta. Da noi in particolare di circa il 20%», perché all’aumento delle presenze è seguito quello delle tariffe, “una camera da 200 euro ora è prezzata 240. Nel corso dell’anno si è passati da una doppia sui 100 euro durante il mese di gennaio, a 800 euro per una notte nel pieno della Ryder Cup”, il torneo di golf tenutosi in ottobre proprio nella capitale. «C’è stato un grande afflusso di statunitensi e coreani. Durante l’alta stagione», dunque aprile, maggio, settembre e ottobre, «le cifre sono state importanti, almeno 300 o 400 euro per soggiornare». Se Airbnb danneggia il settore? «Noi siamo vincolati al rispetto di leggi e normative sulla sicurezza e sugli standard alimentari, tutte incombenze che chi affitta come locazione turistica per brevi periodi non ha. Il vero rischio però è che il fenomeno acceleri lo spopolamento dei centri storici», chiosa il direttore d’albergo, «in città come Firenze hanno smesso di dare le licenze per questo motivo». 

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