Esclusiva

Febbraio 7 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Febbraio 9 2024
I motivi della protesta degli agricoltori

I trattori sono arrivati anche in Italia, i motivi della protesta degli agricoltori spaziano da questioni nazionali ad accordi e leggi europee

Da novembre 2023 ci sono state oltre 1.600 manifestazioni di agricoltori in 22 Paesi in Europa. La protesta, dopo che 1300 trattori hanno occupato Place du Luxembourg, a Bruxelles, durante l’ultimo consiglio europeo è arrivata anche in Italia.

Si protesta per questioni nazionali, come le limitazioni sugli insetticidi in Belgio, accordi economici internazionali, come il Mercosur – l’area di libero scambio Sudamericana istituita nel 1991- e leggi europee, in particolare la Farm to fork, la strategia al centro del Green Deal. Gli agricoltori denunciano la burocrazia e la complessità delle procedure amministrative imposte dalle politiche europee. Sottolineano la necessità di semplificare le procedure e di ridurre l’onere amministrativo. Infine, chiedono un maggiore sostegno finanziario e incentivi per adottare pratiche agricole sostenibili, con una transizione ecologica più graduale.

Cosa chiedono gli agricoltori italiani

La protesta italiana ruota intorno a tre temi. Il ripristino delle agevolazioni, in particolare la proroga dell’esenzione Irpef per i redditi agrari e dominicali, cioè che provengono dal possesso di terreni agricoli. Si tratta di una misura in vigore dal 2016, che l’attuale esecutivo – attraverso la legge di bilancio 2024 – ha cancellato per capire come poter rimodulare. Viene chiesto di intervenire di nuovo, dopo averlo fatto nel 2023, sul costo del carburante agricolo attraverso il credito d’imposta per i primi mesi del 2024. In merito alla Politica Agricola Comune (Pac) 2023-2027, viene contestato l’obbligo di lasciare il 4% dei terreni a riposo per poter accedere agli aiuti comunitari.

Le altre questioni nazionali

Polonia, Romania, Francia, Germania, Belgio, Italia, Lituania, Belgio e Grecia sono i Paesi dove gli agricoltori hanno manifestato. In 10mila hanno marciato a Berlino lo scorso metà gennaio contro la proposta del governo di tagliare il sussidio per il carburante e alcune esenzioni fiscali. A Parigi, invece, non convincono le regole Ue come la Pac che vincola i fondi per le imprese a investimenti green. La Francia è il principale beneficiario di sussidi provenienti dalla Pac, pari a quasi 60 miliardi di euro annuali. Gabriel Attal, primo ministro francese, ha annunciato una serie di misure, tra cui l’impegno a riconsiderare le limitazioni sui pesticidi e un possibile divieto di importazione per frutta e verdura trattate con insetticidi vietati dalla normativa nazionale.

Cosa prevede l’accordo tra Mercosur e Unione Europea

L’opposizione è netta contro le importazioni a basso costo e l’accordo che Bruxelles vuole siglare con il Mercosur, ne fanno parte Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. L’accordo, concluso nel 2019 ma ancora mai firmato, ha l’obiettivo di rinforzare i rapporti commerciali tra l’Europa e l’America del Sud attraverso l’esportazione di prodotti e macchinari dal Vecchio Continente e di materie prime derivanti da allevamento e agricoltura dei Paesi del Mercosur. Il negoziato viene considerato un atto di concorrenza sleale e alla luce delle recenti proteste è stato congelato. La contrarietà degli agricoltori è dovuta all’idea che una riduzione delle tasse di importazione permetta ai prodotti sudamericani di mettere fuori mercato quelli europei, creando una distorsione del mercato interno. Tra gli oppositori principali, oltre alla Francia dove in diverse occasioni si è pronunciato contrario Emmanuel Macron, presidente della Repubblica francese, anche l’Irlanda.

Cosa vuol dire Farm to Fork

In maniera letterale significa “dalla fattoria alla forchetta”, da un punto di vista politico invece è una delle iniziative chiave del Green Deal europeo, la strategia che ha l’obiettivo di rendere l’Ue climaticamente neutra entro il 2050. La strategia prevede una riduzione del 50% nell’uso di pesticidi, un taglio del 20% nell’utilizzo di fertilizzanti e un raddoppio della produzione biologica al 25% delle terre agricole dell’Ue. Inoltre, promuove la destinazione di più terreni ad uso non agricolo, favorendo la biodiversità e la salute del suolo.