Esclusiva

Marzo 25 2024
Racconti di speranza: Cecchettin a Libri Come

L’evento a Roma ha promosso la sensibilizzazione contro la violenza di genere e l’importanza dell’educazione

«Quest’incontro è un ponte tra genitori e ragazzi. Voglio dire ai giovani di credere nei propri progetti, perché siete gli unici su cui ho speranza» ha dichiarato Gino Cecchettin, padre di Giulia vittima di un femminicio nel novembre 2023. Al centro degli incontri, organizzati da Michele De Mieri, Rosa Polacco e Marino Sinibaldi all’Auditorium Parco della Musica a Roma è stata la parola Umanità.

Cecchettin ha presentato il libro “Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia”. Un appello potente alle famiglie, alle scuole e alle istituzioni. La pubblicazione è parte di un progetto più ampio a sostegno delle vittime di violenza di genere. Dal giorno dei funerali della figlia, Cecchettin ha scelto di condividere il proprio dolore perché possa essere di aiuto alle giovani e ai giovani del nostro Paese. In quest’opera, attraverso la storia di Giulia, si spiegano le radici profonde della cultura patriarcale della società.

Le parole di Gino Cecchettin hanno risuonato come un’eco nel silenzio della sala, penetrando nel cuore di coloro che ascoltavano con una potenza inaspettata. «Anch’io ero il tipico maschio ignorante che faceva le battute da spogliatoio, proprio per questo dobbiamo stare attenti al linguaggio per non offendere» ha ammesso con voce carica di rimorso e consapevolezza. 

Comincia con voce ferma, ma intrisa di una forte emozione. Il libro, stretto tra le mani, rappresenta non solo le pagine di un racconto, ma il battito del cuore di un padre che non ha mai smesso di lottare, non solo per giustizia, ma anche per cambiamento. Ogni parola e frase dette sono state un invito a guardare oltre il dolore personale, a scrutare le radici profonde di una cultura che troppo spesso ignora le voci delle vittime.

La platea, composta da tanti giovani con lo stesso senso di compassione e solidarietà, oscilla tra il silenzio solenne e i sussurri di chi cerca di trattenere le lacrime. E così, mentre la presentazione prosegue, il pubblico rimane immerso in un’atmosfera carica di umanità, dove il dolore si trasforma in speranza, la rabbia in determinazione. Quel palco non è solo un luogo di parole, ma un altare di memoria, dove il ricordo di Giulia e di tutte le vittime di violenza di genere trova voce e rispetto. «Sto cercando di portare un po’ di valore ai progetti che sto per intraprendere. Vogliamo sensibilizzare gli studenti delle scuole sul tema dei femminicidi. L’educazione fin da piccoli è la strada maestra» ha aggiunto Cecchettin.

Più di 15.000 persone hanno partecipato alle tre giornate dell’evento e «anche se non sappiamo ancora quale sarà il tema dell’anno prossimo, possiamo dire che Libri Come 2024 è stato un successo» ha detto l’organizzatore Sinibaldi in una conversazione informale. Oltre al successo del festival sia per le vendite che per la partecipazione e coinvolgimento del pubblico, è importante sottolineare che la sua importanza va oltre l’aspetto economico. Libri di carta o digitali, la voglia di continuare a leggere e a scoprire storie che toccano il cuore e stimolano la riflessione.