Esclusiva

Aprile 24 2024
Sindacati in piazza per la sicurezza sul lavoro

A Roma la manifestazione nazionale di Cgil e Uil, per dire basta alle morti sul lavoro, proteggere i salari e la sanità pubblica

«Noi siamo qui per difendere il diritto a manifestare», dice dal palco il segretario generale del sindacato Cgil, Maurizio Landini, durante il raduno nazionale organizzato con l’Unione Italiana dei Lavoratori (Uil), «non può essere sostituito dal diritto a caricare i manifestanti». Davanti a migliaia di persone arrivate a Roma da tutta Italia, il leader accusa il governo di «comprimere le libertà dei cittadini» e dei media. Poi denuncia la soppressione del monologo di Antonio Scurati su 25 aprile e post-fascismo, che lo scrittore doveva leggere la sera durante la trasmissione Che Sarà su Rai 3: «Permettetemi la battuta, Scurati è stato oscurato».

Anche la giornata è buia, con i lavoratori armati di impermeabile in marcia verso il palco di piazzale Ostiense. Già dal Circo Massimo, punto di partenza del corteo, la banda invoca il bel tempo suonando Il Cielo è sempre più blu di Rino Gaetano. La previsione si avvera, con le nuvole che si aprono illuminando nove lettere alte due metri, che compongono la parola “contratto”. Intanto un coro degli operai edili invoca «Lavoro, salute e sicurezza», ricordando i colleghi morti nella strage del cantiere Esselunga a Firenze, lo scorso 17 febbraio. «Stamattina c’è stata l’ultima morte bianca», racconta il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri.

Di fronte alla fermata Piramide della metro, inizia la calca per ascoltare il comizio. I manifestanti dividono la piazza a metà, a sinistra le magliette e i fazzoletti azzurri della Uil, a destra le bandiere rosse della Cgil. «Sono Alessandra, sono una donna, sono un’assistente di volo!», urla una rappresentante di Uiltrasporti, scimmiottando il discorso di Giorgia Meloni donna, madre e cristiana. «Natale, Capodanno e Ferragosto, chi lavora sugli aerei fa i bagagli e va lontano dalle famiglie», prosegue, «questo deve essere riconosciuto. Assumiamoli!».

La caricatura della presidente del Consiglio sventola in un enorme striscione sollevato da decine di palloncini, in cui Meloni promette una riforma delle pensioni: «Cambieremo la Fornero». «Si, in peggio!», la replica dei lavoratori nella vignetta. Al microfono, Maria Teresa De Santis di Uil Pensionati chiede di investire nella sanità pubblica: «Siamo qui per ricordare ai nostri governanti che l’Italia sta invecchiando, curarsi non può diventare un privilegio per pochi». Poi l’appello alle generazioni più giovani di collaborare con gli anziani, per non farsi «dividere da una politica pericolosa, che ci vuole uno contro gli altri».

Il sole diventa sempre più forte, ma il clima di festa viene interrotto, proprio durante l’ovazione per l’arringa del segretario Landini. Un operatore si sente male e cade a terra, oppresso dalla massa di persone che animano il palco. I medici intervengono in soccorso dell’uomo, che è cosciente e viene portato via in ambulanza. Per trasportare la barella, però, viene chiesto più volte ai non autorizzati di scendere dal podio. Solo uno spavento, che ricorda l’importanza di rispettare le norme di sicurezza.

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