Esclusiva

Maggio 6 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Maggio 7 2024
Gaza, mentre si tratta continuano le operazioni a Rafah

Netanyahu fa sapere che invierà una delegazione al Cairo, ma l’operazione a Rafah continua

Mentre si tratta sul cessate il fuoco, l’esercito israeliano procede con l’evacuazione di Rafah, l’ultima città a sud della Striscia dove si rifugiano al momento più di un milione di civili. L’invasione, anticipata già da numerosi raid nella parte orientale proseguiti nella notte di lunedì, è data per imminente. Secondo fonti palestinesi citate dal sito Ynet, veicoli blindati delle Idf starebbero avanzando nei quartieri della periferia est, dopo aver preso il controllo del lato di Gaza del valico di Rafah. A confermare quest’ultima notizia è lo stesso esercito israeliano. Secondo fonti egiziane, il traffico sarebbe ora bloccato in entrambe le direzioni: per il valico, fin dal 12 ottobre, sono transitate squadre di soccorso medico, feriti, persone con doppia nazionalità. Il capo della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai, Khaled Zayed, parla di uno stop completo del flusso di aiuti verso la Striscia.

Come riportato da AP, Al Jazeera e altri media internazionali, dopo due giorni di trattative Hamas, nel pomeriggio di lunedì, aveva accettato una proposta di cessate il fuoco grazie alla mediazione di Egitto e Qatar. Secondo Channel 12, il broadcast israeliano, i negoziatori la starebbero valutando, ma questa risulterebbe diversa da quella concordata da Israele ed Egitto nei giorni precedenti. Dall’ufficio del premier Netanyahu, infatti, hanno fatto sapere che «il gabinetto di guerra ha deciso all’unanimità» per la prosecuzione dell’operazione a Rafah «per esercitare pressioni miliari». Al tempo stesso però, «anche se la proposta è lontana dai requisiti necessari per Israele», verrà inviata una delegazione al Cairo «per esplorare la possibilità di raggiungere un accordo in condizioni accettabili».

A spingere per un accordo sul cessate il fuoco molti sfollati palestinesi, ma anche i familiari degli ostaggi di Hamas che, sempre lunedì, hanno bloccato una strada a Tel Aviv per fare pressioni sul governo israeliano. In un comunicato pubblicato su Telegram, il leader di Hamas Ismail Haniyeh aveva dato il proprio assenso al primo ministro qatariota e al capo dell’intelligence egiziana. Alcune fonti arabe ipotizzavano già una strategia in tre fasi di sei settimane ciascuna, il ritiro dell’Idf, lo scambio di prigionieri e il ritorno a nord dei palestinesi. A prendere subito posizione, anticipando Netanyahu, era stato il ministro della Sicurezza nazionale Ben-Gvir: «C’è solo una risposta ai trucchi e ai giochi di Hamas: l’ordine immediato di conquistare Rafah».