Nemo, che rappresentava la Svizzera con il brano “The Code”, ha vinto la sessantottesima edizione dell’Eurovision Song Contest ed è la prima persona non-binaria, che non si identifica né nel genere maschile né nel femminile, a trionfare nella competizione canora.
L’ultima volta che la nazione aveva ottenuto il primo posto era stata nel 1988 con Céline Dion che cantava “Ne parte pas sans moi”. Al secondo posto la Croazia di Baby Lasagna con “RimTim Tagi Dim” e terza l’Ucraina con il duo Alyona Alyona e Jerry Heil, che hanno portato il brano “Teresa & Maria”. Quasi tutte le giurie nazionali hanno dato 12 punti alla Svizzera mentre nessuna ha attribuito il massimo ad Angelina Mango. La cantante italiana, quarta per le giurie con 164 punti e con 104 da parte del televoto, si è posizionata settima nella classifica generale con “La noia”, brano vincitore del Festival di Sanremo lo scorso febbraio, che le è valso la partecipazione all’Eurovision. Secondo il giornalista culturale de La Stampa, Luca Dondoni, il motivo del posizionamento arretrato di Mango si deve a un errore della Rai durante la semifinale di giovedì. L’emittente televisiva, infatti, ha mostrato per sbaglio le percentuali di voto che il nostro Paese aveva espresso nei confronti dei concorrenti, rivelando un 39% per Israele. Dondoni sostiene che questa “fuga di voti” avrebbe potuto penalizzare l’Italia: nessuna giuria degli altri 36 paesi ha attribuito i 12 punti massimi alla cantante italiana. Nonostante l’equivoco, la performance dell’artista ha conquistato il pubblico dell’Eurovision con una standing ovation alla fine della sua esibizione.
A scuotere l’armonia festosa sono state le polemiche. L’artista olandese Joost Klein è stato escluso dalla finale a seguito di una denuncia da parte di un membro femminile della troupe di produzione. La donna ha dichiarato di aver subito intimidazioni da parte del cantante: secondo i media svedesi, il cantante le avrebbe rivolto insulti sessisti dopo essersi esibito durante la semifinale di giovedì. In attesa dell’esito delle indagini, l’Eurovision Broadcasting Union ha comunicato di aver rimosso il cantante dalla gara perché «il comportamento di Joost Klein nei confronti di un membro della squadra è considerato una violazione delle regole del Concorso».
La partecipazione di Israele inoltre ha generato numerose contestazioni. Durante le prove per la semifinale di giovedì ci sono stati fischi di protesta per l’esibizione di Eden Golan, la cantante israeliana. Al di fuori del teatro, mentre erano in corso le prove, si è svolta anche una manifestazione pro-Palestina. Tra i manifestanti c’era anche l’attivista climatica Greta Thunberg, allontanata dalla polizia.
Claudio Lavanga, corrispondente estero che era a Malmö per l’emittente statunitense NBC News, ha dichiarato: «Gli organizzatori della protesta dicono che c’erano circa 20.000 persone. Onestamente, a guardarli, era numero realistico. Erano tante persone. Si sono incontrate in una delle piazze principali della città. C’era una signora in particolare che aveva un cartello in cui faceva un confronto tra la Russia, esclusa dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022, e Israele».
Foto di Claudio Lavanga
Lavanga racconta che per tutta la durata della manifestazione il dispiegamento di agenti dipolizia per la strada era evidente, soprattutto all’hotel in cui alloggiava Golan: «La cantante israeliana si trovava dove alloggiavo anche io. C’erano due poliziotti svedesi piantonati all’ingresso che non ci facevano entrare se non gli mostravamo la chiave della stanza. Quando entravamo nella lobby, c’erano anche vari membri della security israeliana che, anche loro, non esitavano a fare domande. Dopo di che – afferma ridendo – potevamo andare in camera».