Esclusiva

Maggio 15 2024
Contro-senato per la Palestina in Sapienza

Gli studenti dell’Università di Roma hanno protestato a favore della Palestina, mentre si riuniva il senato accademico

Quattro bombe carta alla manifestazione per la Palestina di oltre duecentocinquanta studenti dell’Università La Sapienza di Roma di martedì 14 maggio, mentre si riuniva il senato accademico. Una di queste lanciata per disperdere un gruppo di giornalisti. Nessuno scontro con la polizia e, dopo due giri del campus, i ragazzi si ritrovano nell’aula T1 per un “contro-senato”. 

L’esercito israeliano continua l’offensiva su Rafah, al confine con l’Egitto e ultimo rifugio per la popolazione della Striscia di Gaza. L’ospedale Europeo della città è stato messo fuori uso. Nel nord, invece, l’Idf è tornato a colpire il campo profughi di Jabalia. È l’aumento della violenza che ha spinto i ragazzi di nuovo a protestare in corteo.

Contro-senato per la Palestina in Sapienza

«Da mesi va avanti la nostra mobilitazione per la causa palestinese – dice Matilde del coordinamento dei collettivi universitari – e la rettrice Antonella Polimeni non ha mai accettato la nostra richiesta di un incontro pubblico». All’interno della cittadella di Piazzale Aldo Moro gli universitari sono accampati con le tende da una settimana. Le richieste le ripete a Zeta la stessa Matilde: «La fine degli accordi con gli atenei israeliani, che supportano il regime di apartheid, e con i colossi dell’industria bellica come Leonardo», ma anche «le dimissioni di Polimeni dal comitato tecnico-scientifico della Med-Or, fondazione proprio della Leonardo». 

Contro-senato per la Palestina in Sapienza

Il forte caldo di questi giorni di maggio e il sole a picco frena gli entusiasmi. I momenti di maggiore tensione davanti agli ingressi del rettorato, dove sono state lanciate uova ripiene di vernice e lasciate impronte di mani con vernice rossa. «Ricordiamo che a Gaza cadono bombe vere», commenta una studentessa al piccolo impianto audio montato in testa al corteo, mentre i ragazzi cercano di proteggersi dalle telecamere dei media con fumogeni e ombrelli.

«Palestina Libera», «Siamo tutti antisionisti», ma anche cori contro la Nato, sono gli slogan che animano la manifestazione. Parlano anche i muri delle facoltà, su cui sono state lasciate molte scritte nel corso degli ultimi giorni. “Free Gaza”, “Polimeni dimettiti” o ancora “A Gaza non ci sono più università”. 

Il corteo rientra al presidio, rifugiandosi nelle tende. A proteggere l’accampamento da occhi indiscreti ci sono aquiloni con su scritti dei versi: «Mentre pensi agli altri, quelli lontani, pensa a te stesso,/ e dì: magari fossi una candela in mezzo al buio». Sono di Mahmoud Darwish, poeta, giornalista e redattore della dichiarazione d’indipendenza della Palestina del 1988. 

Contro-senato per la Palestina in Sapienza

«Tutti in aula T1», grida al megafono un ragazzo. Studenti, professori e ricercatori del più grande ateneo d’Europa si riuniscono nel contro-senato, in opposizione a quello ufficiale. La rettrice Polimeni è invitata, ma non si presenta. Serve discutere i prossimi passi della lotta, in vista della manifestazione nazionale indetta per l’1 giugno a Roma. Intanto le tende per la Palestina sono arrivate anche a Milano, Padova, Torino e Pisa.