Esclusiva

Maggio 17 2024
Lo spadista che danza sulla pedana di Parigi

Davide Di Veroli, fra i più grandi talenti della scherma azzurra, è alla sua prima Olimpiade

Oro agli Europei, ai Mondiali individuali e a squadre. Difficile trovare uno schermidore capace di mettere in fila nel 2023 una tale serie di successi. Davide Di Veroli, talento italiano di spada, ci è riuscito e ora corre verso la prima Olimpiade, che si aprirà in luglio a Parigi: «L’obiettivo è dare il massimo in ogni stoccata – ci dice – non voglio avere nessun rimpianto a fine gara». Lo incontriamo all’ingresso del club “Giulio Verne Scherma”, nel quartiere Torrino di Roma, dove si allena ogni giorno da quindici anni, seguito dai due storici maestri, Maria Pia Bulgarini e Massimo Ferrarese. Slanciato, sorriso accogliente e chiavi in mano, è lui ad aprirci la porta della palestra: «È il mio posto felice. Fin dal primo provino, a sette anni, ho respirato aria di casa».

Di Veroli Olimpiadi Parigi
Davide Di Veroli, campione di spada, esulta dopo la stoccata vincente

Studente di Economia all’Università Luiss, figlio di un’ex pallanuotista di Serie A e di un campione italiano di salvamento, Di Veroli è rapido e leggero, i piedi si spostano con eleganza sulla pedana, anche grazie alla danza, che ha praticato per quattro anni: «Ho fatto il liceo coreutico e sono rimasto molto legato alla disciplina. Tutt’oggi mi aiuta a mantenere l’equilibrio e a gestire il fiato in gara», precisa.

I primi passi nel fioretto, assieme alla sorella Aurora e al fratello Damiano, oggi campione del mondo Under-20, poi il passaggio alla spada: «Il c.t. della Nazionale mi convocò per Giochi del Mediterraneo, Europei e Mondiali. Le gare andarono molto bene, quindi la scelta si è fatta un po’ da sola» ci confessa. Alle prime medaglie nella categoria under-17 segue l’oro alle Olimpiadi giovanili di Buenos Aires 2018, fino alla consacrazione nell’ultima stagione, con il primo posto nel ranking mondiale.

Di Veroli Olimpiadi Parigi
Di Veroli durante un assalto in pedana

La scalata al vertice della scherma internazionale avviene grazie al lavoro quotidiano in palestra, dove alterna lavoro in pedana al sollevamento pesi. Sulla lavagnetta appesa al muro, il preparatore atletico scrive gli esercizi da svolgere in mattinata: stacchi con il bilanciere e spinte con i manubri sulla panca piana, per rinforzare le braccia, affondi per curare l’esplosività nelle gambe. In un assalto, però, non contano solo i muscoli: «Ogni gara è una sfida di nervi – rivela Davide mentre fa stretching – Nei secondi finali, quando la fatica inizia ad annebbiarti la vista, la lucidità di pensiero fa la differenza. E distingue il bravo schermidore dal campione».

Di Veroli Olimpiadi Parigi

«Quando la fatica inizia ad annebbiarti la vista, la lucidità di pensiero fa la differenza. E distingue il bravo schermidore dal campione»

Davide Di Veroli

La spada è la disciplina che più si avvicina al duello ottocentesco: si può colpire tutto il corpo, a patto che si usi la punta dell’arma e si imprima una forza di almeno settecentocinquanta grammi. Se gli sfidanti tirano in contemporanea vengono premiati con un punto, perché non esiste la cosiddetta priorità, presente nel fioretto e nella sciabola. Vince chi effettua per primo quindici assalti. Lo scorso dicembre, Di Veroli ha ottenuto il punto decisivo per la vittoria dell’oro iridato a squadre, ai Mondiali di Milano. «Trionfare davanti ai nostri tifosi, trent’anni dopo l’ultima volta, è stata un’emozione unica».

Spinto da un 2023 magico, Davide vuole stupire anche ai Giochi. Il primo appuntamento è fissato il 28 luglio, quando si terrà la gara individuale, mentre il 2 agosto sarà la volta di quella a squadre. L’allenamento è finito, qualche ora di riposo e poi si torna in palestra per affinare la tecnica. Su una sedia in un angolo, accanto al casco e alla spada, la divisa bianca della Nazionale è pronta per essere indossata. Per un’estate da vivere fino all’ultima stoccata.

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