Esclusiva

Maggio 17 2024
Tra libri e piscina, una vita sincronizzata

Lucrezia Ruggiero racconta la sua strada verso i suoi primi Giochi, raggiunti alternando nuoto sincronizzato e studio

Cinque medaglie d’oro, cinque d’argento e una qualifica per le Olimpiadi di Parigi 2024. Lucrezia Ruggiero, campionessa di nuoto sincronizzato, si prepara per le gare che la vedranno impegnata con le compagne dal 24 luglio all’11 agosto. Ventitré anni, romana, inizia le acrobazie in acqua da piccolissima, per volontà della mamma: «Diceva che questo sport serve a fare il fisico perfetto, così ha iscritto prima le mie sorelle più grandi e poi me», ricorda l’atleta. Alle prime lezioni in vasca alterna corsi di pallavolo, danza, equitazione e pattinaggio sul ghiaccio: «Sono sport bellissimi, ma ho deciso di lasciarli perché sono di uno scoordinato pazzesco, anche se lo nascondo bene» dice prendendosi un po’ in giro. Così decide di dedicarsi totalmente al nuoto artistico. Da qui parte un percorso fatto di costanza e sacrifici portati avanti senza mai mollare, «anche se a volte ci sono andata vicino – ammette -. A quindici anni non è facile vedere i tuoi coetanei uscire mentre tu non hai un attimo di stop». Gli sforzi fatti però danno i loro frutti e Lucrezia entra nel gruppo della polizia di Stato quando ancora non ha finito il liceo: «Lì è diventato un lavoro a tutti gli effetti. Sono arrivate le competizioni più importanti, le responsabilità ma anche le gioie».

Il racconto dei tanti traguardi è interrotto da un’altra delle sue passioni: «Sto preparando le polpette arrostite», dice mentre ne controlla la cottura -. «Anche se l’esperto di piatti salati è il mio ragazzo. Io sono più brava con i dolci». Alla cucina si dedica nel poco tempo libero che le rimane, diviso tra undici ore di allenamento quotidiano e lo studio alla facoltà di giurisprudenza Luiss Guido Carli: «Non ho mai messo da parte i libri. Voglio trovarmi nel momento giusto con le carte giuste», che nel suo caso significa una laurea in mano e un futuro ancora da decidere. «Non so che lavoro farò, ma l’università mi permette di immaginare qualcosa di diverso nei giorni in cui lo sport non va», dice Lucrezia, sottolineando come con caparbietà sia possibile unire sport e studio.

I mesi precedenti ai giochi olimpici richiedono preparazione fisica e psicologica. Cinque tecnici diversi per uno sport multidisciplinare e corsi per gestire l’ansia che la nuotatrice definisce come «uno stimolo a fare sempre meglio, al di là del punteggio». L’insegnamento appreso alla fine del 2022, dopo la vittoria di quattro ori in due mesi: «Mi dissero che visti i risultati, in futuro avrei potuto fare solo peggio. All’inizio me la sono presa, poi ho capito che conta più la fatica che c’è dietro, il colore della medaglia cambia poco», racconta Lucrezia facendo un tuffo nel passato. I cinque cerchi non li ha mai sognati, preferisce andare a piccoli passi, con ambizioni che si ingrandiscono nel tempo. Nella capitale francese porterà con sé una bustina di sale scaramantico: «È lo stesso che mi ha dato mia madre dieci anni fa, non l’ho mai sostituito». Niente spoiler, invece, sulla coreografia, anche se ammette: «Abbiamo costruito degli esercizi molto competitivi. Le nostre avversarie avranno filo da torcere».