Esclusiva

Maggio 23 2024
Il volto femminile del rugby, tra sogni e passione

La giocatrice della Nazionale italiana, convocata per il torneo Sei Nazioni, dice: «Cariche e pronte a bissare le vittorie dei colleghi maschi»

Ha gli occhi verdi e una voce dolce Emanuela Stecca, rugbista trevigiana che la potenza la mette solo sul campo. «Non ho subìto pregiudizi per lo sport che pratico, anche se ogni tanto qualche vecchia guardia mostra scetticismo – dice l’atleta che confida nel cambio di passo delle nuove generazioni – Le cose stanno cambiando, oggi c’è molto interesse verso il rugby femminile».

Ventisette anni, appassionata di Grey’s Anatomy, sogna di vincere lo scudetto con la sua squadra, il Villorba, «ma anche di aprire un food truck tutto mio», aggiunge pensando al futuro. L’azzurra è impegnata con la preparazione del torneo Sei Nazioni 2024, dove il gruppo affronterà Inghilterra, Irlanda, Francia, Scozia e Galles. Nella vita di tutti i giorni si divide tra allenamenti serali e il lavoro diurno nella macelleria di famiglia. «Capita che i clienti appassionati di rugby facciano qualche domanda o commento sulle partite in cui gioco», racconta Emanuela con un filo di imbarazzo. Proprio alla clientela della bottega deve l’ingresso nel mondo della palla ovale: «Alcune persone, mentre facevano la spesa, si fermavano a parlare con mio zio delle squadre di rugby formate da ragazze. Così ho deciso di andare e provare». Da quel momento non ha più smesso: con la Benetton Treviso vince il campionato Under16 per poi prendere parte, come seniores, alla competizione nazionale di Serie A. La convocazione per la Coppa del Mondo in Nuova Zelanda arriva nel 2022, quando l’Italia raggiunge i quarti di finale, risultato mai ottenuto prima. Emozioni sempre più forti a cui si accompagna però «la paura di non essere all’altezza», racconta la giocatrice. A regalarle un momento irripetibile è la prima partecipazione al Sei Nazioni, durante il match contro la Francia: «Ho fatto il mio primo Cap con la maglia Azzurra davanti ad uno stadio pieno. È stato così emozionante che non riesco a ricordare quel momento».

Dietro ogni successo ci sono dedizione, impegni e sacrifici che a Emanuela non sono mai pesati: «Ho messo da parte la vita sociale, ma non ne ho mai sentito la mancanza. Lo sport è la mia routine da quando avevo dodici anni». A darle la giusta carica, oltre alla musica che ascolta prima di ogni partita, ci sono le compagne di squadra, diventate amiche e famiglia: «Nel team ci sono diverse personalità, siamo tutte un po’ “pazze”, ci divertiamo molto insieme – racconta – Non avendo tempo per una vita fuori è molto importante creare forti legami all’interno del gruppo». La solidarietà e il rispetto degli altri sono elementi cardine del mondo rugbistico, così come la capacità di resistenza, valori che Emanuela conserva dentro e fuori dal prato verde: «Ho imparato che anche nelle difficoltà devi sempre trovare un modo per risalire. Mai arrendersi».

Con orgoglio e responsabilità oggi veste i colori della nazionale, una maglia Azzurra che considera «un grande privilegio, un motivo per ricordarsi che il torneo è un punto di partenza e non di arrivo». Le due vittorie storiche dell’Italia al Sei Nazioni maschile appena concluso danno alle giocatrici carica e positività: «Sono stati bravi, noi speriamo di fare lo stesso…o anche di più», precisa la rugbista sorridendo. Alle ragazze che vogliono avvicinarsi al mondo del rugby dice: «È uno sport che ripaga di tutte le fatiche perché, al di là del risultato, torni a casa sempre con qualcosa in più. Si vince anche quando si è perso in campo».