Esclusiva

Giugno 7 2024
Il successo del cinema d’azione femminile

I personaggi femminili delle serie TV poliziesche hanno guadagnato grande popolarità, la scrittrice Mariolina Venezia ne parla con Zeta

L’edizione di aprile del Graham’s Magazine di Filadelfia del 1841 raccontava tra le sue pagine le indagini di Auguste Dupin, celebre protagonista de I delitti della Rue Morgue di Edgar Allan Poe. Quel testo fu solo uno delle prime pubblicazioni di un genere letterario che conobbe una fama mondiale intramontabile. Da allora le storie dei romanzi e dei racconti polizieschi hanno avuto una grande diffusione, anche nelle loro declinazioni televisive e cinematografiche.

Nella tradizione letteraria i personaggi femminili dei libri gialli sono stati spesso confinati a ruoli secondari, stereotipati come donne sensuali o madri accondiscendenti. Negli ultimi decenni la crescente presenza di romanzi che mettono in primo piano figure femminili dotate di talento, genialità, intraprendenza e umorismo riflettono il cambiamento della realtà contemporanea. Dalle attività investigative di Kay Scarpetta nata dalla penna di Patricia Cornwell all’agente Clarice Starling interpretato da Jodie Foster ne Il silenzio degli innocenti, fino a serie tv italiane come Vanina di Cristina Cassar Scalia e Imma Tataranni di Mariolina Venezia, sono molte le personalità rese celebri dai racconti polizieschi.

La fortuna di questo genere è legata alla grande attrattiva che per natura suscita la suspence ma anche alle tante possibilità di riflessione che offre. «Raccontare Imma Tataranni mi ha permesso anche di parlare del mio territorio», afferma la scrittrice e sceneggiatrice. «Ho ambientato i romanzi nella Procura di Matera. Il mio personaggio indaga e, quindi, si muove in tutta la provincia della città, ma anche nel resto della regione. Per questo ho potuto raccontare la Basilicata. Mi sono resa conto che per raccontare gli anni moderni il giallo mi permetteva appunto di esplorare, di descrivere tanti aspetti diversi».

Sono diversi gli argomenti che possono essere trattati attraverso le storie investigative, tra questi temi sociali attuali come le questioni di genere, grazie anche all’incredibile successo delle figure femminili nei romanzi polizieschi. «La donna ha una posizione molto più attiva nella società rispetto a qualche decennio fa. Da qui nascono le nuove narrazioni che raccontano di questo nuovo ruolo che ha destato l’interesse sia dei lettori che degli spettatori», spiega Venezia. «I personaggi femminili vengono pensati con un aspetto bellissimo, spesso infelici in amore che pensano solo a risolvere i casi mentre Imma è una figura realistica, ispirata a tutte le donne reali che lavorano in questi ambiti e che, quindi, si dividono tra la loro professione e la vita privata».

Tataranni non si preoccupa di dover accontentare gli altri e non si lascia influenzare dal giudizio altrui. Molto determinata e molto umana, i suoi modi a volte bruschi celano una forte emotività che non viene mai rinnegata. Una personalità decisa, spregiudicata e tenace a cui non appartiene alcun tipo di idealizzazione: «Il racconto di lei con le imperfezioni del suo carattere ha fatto sì che le donne si siano riconosciute nel suo personaggio e si siano sentite libere dalle categorizzazioni. Il segreto del suo successo è nella mancanza di compiacimento».

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