Sabato 8 Giugno si aprono in Italia le urne per le elezioni europee 2024, i cui risultati cominceranno ad emergere nella serata di domenica 9. Le votazioni, già cominciate e inaugurate in Olanda il 6, porteranno per quattro giorni al voto 450 milioni dei cittadini parte dei 27 Stati membri dell’Unione europea, che si accinge a eleggere più di 700 membri del Parlamento europeo.
Domenica 9, secondo giorno di votazioni in Italia, sarà il vero election day: anche altri 20 Stati membri saranno chiamati al voto per esercitare il proprio diritto che sarà in grado di incidere sul profilo dell’Unione per i prossimi cinque anni.
Mentre i leader dei partiti hanno chiuso la loro campagna elettorale, secondo i sondaggi, il Parlamento europeo potrebbe inclinarsi a destra, esito che più che una possibilità sembra essere dato per certo.
La possibilità di una vittoria dei partiti di destra viene inquadrata dagli analisti come una volontà dei diversi Paesi che supera i loro confini, e che li accomuna su temi condivisi tra cui l’opposizione all’immigrazione, la protezione alle tradizioni religiose, la famiglia e la condivisa critica all’operato odierno dell’Unione.
In caso di vittoria, le promesse della destra, se mantenute, andrebbero a concretizzarsi con l’intervento in politiche volte al taglio dell’immigrazione, come una presa di posizione sui temi del clima, l’agricoltura, il commercio e la tecnologia.
Tra questi, al centro delle elezioni, quello che già interessa l’Europa ma che ci si aspetta andrà ad essere chiave nella discussione di chi si troverà alla guida dell’Unione europea, è quello della difesa. Con una guerra in corso da ormai due anni in Ucraina, un paese confinante con altri Stati membri dell’Ue e che chiede di farne parte, l’Unione europea non può e non potrà che interrogarsi sulla necessità di una difesa comune, un tema che al momento risulta altamente divisivo.
La minaccia rappresentata dalla Russia nel dibattito delle elezioni non è rimasta confinata alla dimensione del conflitto armato sul territorio ucraino, ma si è materializzata con una campagna di disinformazione mirata a destabilizzare e screditare i governi europei. La Russia sembra infatti essere colpevole di aver interferito con la creazione di contenuti falsi, creati anche grazie all’intelligenza artificiale mirati a scuotere l’Unione alla vigilia delle elezioni.