Esclusiva

Luglio 24 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Luglio 27 2024
Ville Lumière tra feste e sicurezza

A Parigi tornano i Giochi dopo cento anni: dalla città trasformata, tra cantieri e aree di massima allerta, fino ai piani B e C del governo nazionale

Le Olimpiadi tornano a Parigi dopo cento anni. La capitale francese ha dovuto attendere a lungo, ma il progetto che si prospetta è del tutto inedito rispetto a quelli realizzati in precedenza. La città verrà interamente sfruttata, trasformandola in un parco olimpico con eventi sportivi previsti in pieno centro. La cerimonia di inaugurazione, prevista per il 26 luglio, per la prima volta nella storia si terrà lungo la Senna, senza però non pochi dubbi. Gli organizzatori hanno dovuto prevedere infatti un solido piano di sicurezza che possa, in qualche modo, allontanare ogni preoccupazione.

I lavori ad ogni angolo anticipano l’aria di festa: ciclabili, monumenti, piazze e strade periferiche che circondano il centro saranno rinnovate e ristrutturate per essere, in alcuni casi, ampliate. «La sensazione è quella di vivere in un grande cantiere», dice Chiara Piotto, corrispondente dalla Francia per Sky tg24. «La preoccupazione però è che durante i Giochi la parte logistica sarà preponderante rispetto al divertimento», aggiunge.

Già molte aziende, dopo l’invito da parte del governo, tramite manifesti affissi nelle stazioni metro in cui si invitano i lavoratori – se si ha la possibilità – di preferire lo smart working, si sono organizzate per agevolare i propri dipendenti, e ridurre al minimo gli spostamenti.

«Io lavoro in una pasticceria e qualche settimana fa il mio capo mi ha avvisato che nel periodo delle Olimpiadi, visti i tanti cantieri, verrà calcolata un’ora di possibile ritardo», afferma Edoardo Bartoletti, italiano che vive a Parigi. Il suo posto di lavoro si trova vicino al XV arrondissement, non vicino al centro o a monumenti sottoposti a ristrutturazione, eppure il fatto che siano state chiuse molte delle vie attraversate dalla metro, o dei tanti ponti sulla Senna, lo obbligano a percorrere strade alternative che dilatano parecchio le tempistiche di viaggio.

Circa quattro chilometri di percorso, lungo il fiume, sono stati messi in sicurezza, incluse le abitazioni con vista lungo il fiume per prevenire eventuali minacce: la sfida è enorme. A partire dal 18 luglio tutte le aree interessate sono state limitate negli accessi. Per i residenti, i lavoratori, i clienti di hotel, le persone con prenotazione, o per chiunque ne abbia diritto, è possibile scaricare una piattaforma proposta dal ministero dell’interno con cui è possibile fare richiesta e ottenere un QR code per accedere alle aree intorno ai siti di competizione.

Zone come la Torre Eiffel, o la Place de la Concorde, saranno aree di massima allerta. Ai controlli delle forze dell’ordine si uniranno anche un sistema di controlli digitali «che fa storcere il naso ai residenti – confessa la giornalista Piotto – ma che non ha alcun impatto su chi ha un biglietto per le gare». Da un anno e mezzo infatti in Francia si discute dell’aggiunta dell’intelligenza artificiale alle telecamere di sorveglianza nelle zone vicine alle competizioni sportive. L’estate scorsa il parlamento ha approvato una legge ad hoc che consente una sperimentazione di questa tecnologia fino al 2025, e già un primo tentativo è stato fatto, dal 7 al 14 maggio scorso, durante i concerti di Taylor Swift a Parigi. «Le telecamere “intelligenti” potranno allertare gli agenti della sicurezza quando nel loro campo visivo ci sono movimenti di folla, bagagli abbandonati, aggressioni o armi» dice la corrispondente, «senza però la possibilità di riconoscere l’identità delle persone filmate», in questo modo si risolve anche il tema della privacy.

Il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, nel caso in cui la struttura di sicurezza prevista non dovesse essere abbastanza, ha previsto dei programmi alternativi. Un piano B con una cerimonia limitata a Trocadero, zona sulla rive droite (parte destra) della Senna; e un piano C, organizzato in parallelo al precedente, nello Stade de France, uno stadio sportivo, più semplice da vigilare visto che si tratta di un luogo chiuso e più circoscritto.

Il premier punta, inoltre, a una “tregua olimpica”, cioè la sospensione degli attacchi russi in Ucraina, della guerra in Medio Oriente e di tutti gli altri conflitti in corso nel periodo delle Olimpiadi. «Il Comitato ha provato a reintrodurre la tregua olimpica dagli anni ’90 in poi, ai tempi del conflitto in Jugoslavia, – spiega Piotto – ma con risultati incerti: l’invasione russa della Crimea e quella dell’Ucraina sono entrambe avvenute a ridosso delle Olimpiadi». Nel corso della storia, lo sport è stato spesso servito come terreno di incontro e riavvicinamento tra Stati in conflitto. Eventi come la tregua di Natale del 1914 o la diplomazia del ping-pong del 1971 dimostrano come lo spirito sportivo possa favorire momenti di dialogo. Episodi recenti come la controversa stretta di mano tra la tennista russa e ucraina, Lisa Kotlyar e la russa Vlada Minchova, agli Australian Open del 2024, riflettono la complessità e il potere simbolico degli incontri sportivi.

I Giochi invernali del 2018, tenutisi a Pyeongchang, in Corea del Sud, erano stati soprannominati “le Olimpiadi della pace”. Durante la cerimonia di apertura, le delegazioni della Corea del Nord e della Corea del Sud, storicamente in conflitto, avevano marciato insieme sotto una bandiera unificata raffigurante la penisola coreana in blu su sfondo bianco. Questo gesto simbolico era culminato in una stretta di mano storica tra il presidente sudcoreano Moon Jae-in e Kim Yo-jong, la sorella del leader nordcoreano Kim Jong-un, sottolineando un raro momento di distensione e unità.

Sulla guerra in Ucraina oggi, il presidente cinese Xi Jinping e il Vaticano hanno dato seguito alla proposta del premier francese, più scettico invece si è mostrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «È difficile al momento prevedere che cosa succederà», conclude la giornalista.