Esclusiva

Dicembre 7 2024
Tagli all’istruzione, Raimo: «Serve una proposta all’altezza dell’utopia»

Davanti al Ministero, il presidio indetto da Alleanza Verdi e Sinistra per contestare le politiche del governo. Fratoianni sulle occupazioni: «ci sono sempre state»

Una piccola folla, attorno alle 15 di sabato 7 dicembre, si è radunata in un presidio di fronte al Ministero dell’Istruzione di Viale Trastevere per alzare la voce contro il progressivo taglio di fondi alla scuola contenuti nella manovra finanziaria. Il flashmob, organizzato da Alleanza Verdi e Sinistra, ha visto unirsi in protesta tutte le anime del mondo scolastico.

«Negli anni Settanta – si sottolinea – la spesa pubblica per l’Istruzione era al 13%, salita poi al 19%, un quinto del bilancio dello Stato. Oggi si va in controtendenza », è la denuncia. Al collo dei presenti pendono dei cartelli con messaggi di protesta, «La scuola non è una caserma», recita uno, «La scuola che vogliamo educa e non punisce», e ancora «Il merito di Valditara lascia indietro chi non ce la fa». C’erano gli insegnanti precari, le associazioni degli studenti, fino a personalità politiche come la deputata Elisabetta Piccolotti e il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. Con loro, anche Christian Raimo, scrittore e insegnante sospeso per tre mesi e diventato simbolo, questo è il ritornello, del clima oppressivo promosso dal governo di Giorgia Meloni.

Giulia (nome di fantasia) è un’insegnante precaria, madre di due figlie disabili, che oggi invita ad attingere alle graduatorie già esistenti per gli insegnanti di sostegno, continuamente sostituiti con buona pace degli studenti in difficoltà. Il governo, è la denuncia, invece di tenere in considerazione le graduatorie continua ad indire altri concorsi favorendo così il precariato. Il responsabile scuola e università di Sinistra Italiana Giuseppe Buondonno ha, invece, sottolineato come la necessità sia aumentare le assunzioni degli insegnanti che la manovra ha tagliato. Ma le proteste vanno oltre, nel mirino ci sono anche le parole di Valditara sul patriarcato, il decreto flussi e il decreto sicurezza.


Il segretario Fratoianni è arrivato attorno alle 15.30 di fronte al Ministero. Per prima cosa ha sottolineato la necessità di una «corsa indietro dell’esecutivo sui tagli a sanità e istruzione». L’invito è a ridurre le disuguaglianze, ma «vediamo il contrario», dice. «I soldi ci sono – continua il leader di SI, critico sulle priorità di Meloni – ma li investono nella spesa militare. Valditara – aggiunge – è un campione della cultura di governo, rimette al centro il voto in condotta invece di pensare alle urgenze reali». Fra queste, aggiunge Fratoianni, «i libri di testo gratuiti». Rendere di nuovo il Ministero della pubblica istruzione e non più del merito, un titolo che già presuppone disuguaglianze.

Uno sguardo anche a quanto accaduto al liceo Virgilio, la cui preside si è opposta all’occupazione degli studenti. «Una gigantesca figuraccia della direttrice» l’ha definita Fratoianni, «fenomeno preoccupante perché le occupazioni ci sono sempre state».
Ma ad attirare l’attenzione è soprattutto la presenza di Christian Raimo: «Mio padre si è laureato grazie ai sostegni dati per gli studenti-lavoratori, mia madre ha partecipato alle 150 ore». E ha aggiunto: «Noi ci dobbiamo mobilitare e costruire un’alternativa che affondi le sue radici nell’utopia. Da lì bisogna partire».