La giornalista italiana Cecilia Sala è stata liberata dopo 20 giorni di detenzione nel carcere di Evin in Iran. L’aereo che l’ha riportata a casa è partito nella mattina dell’8 gennaio da Teheran ed è arrivato all’aeroporto di Ciampino (Roma) alle 16.10. Ad accoglierla la presidente del consiglio Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
Sala verrà ascoltata dal raggruppamento operativo speciale, l’unico comparto investigativo dei carabinieri, nella caserma di via Salaria a Roma, e poi potrà rientrare a casa.
«Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia», ha sottolineato la presidenza del Consiglio. La presidente ha espresso «gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile il ritorno di Cecilia, permettendole di riabbracciare i suoi familiari e colleghi». La presidente ha informato direttamente i genitori della giornalista nel corso di una telefonata avvenuta nella mattina di mercoledì 8 gennaio.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso la sua soddisfazione per la gestione del caso Sala da parte del governo italiano, complimentandosi con la premier Meloni. Ma non solo, la solidarietà è arrivata anche da tutti i membri dell’opposizione, da Elly Schlein a Giuseppe Conte: «Un plauso a tutta la nostra filiera: dal governo, alla diplomazia, ai servizi che hanno reso possibile questo risultato», ha scritto sui social il leader del movimento 5 stelle.
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