Esclusiva

Febbraio 6 2025.
 
Ultimo aggiornamento: Febbraio 10 2025
La Chiesa trova spazio sui social: «Con un video arrivo a migliaia di persone»

Parla Francesca Parisi, tra gli influencer cattolici e missionari digitali a cui Papa Francesco ha dedicato due giorni del Giubileo

«La Chiesa deve stare lì dove ci sono le persone, quindi anche sul web», afferma l’influencer cattolica Francesca Parisi, 30 anni. Nella vita di tutti i giorni è un’insegnante di scuola, ma sui social è @francescaparisi_1cor9.16 e pubblica contenuti sulla fede. Lei è solo una dei tanti cattolici attivi in rete che parteciperanno all’evento del Giubileo dedicato agli influencer e ai missionari digitali, il 28 e 29 luglio 2025.

«Ho iniziato a fare video nel 2020 soprattutto per prendere in giro alcuni falsi miti che ruotano attorno alla Chiesa», racconta Parisi. Stando in rete ha scoperto che c’erano tanti altri cristiani come lei. Più che influencer, si definiscono missionari digitali: «Persone che trasmettono il messaggio del Vangelo con l’uso degli strumenti tecnologici e con un linguaggio contemporaneo, per arrivare anche ai giovani che possono percepire la Chiesa come qualcosa di medievale, troglodita»

La Chiesa trova spazio sui social: «Con un video arrivo a migliaia di persone»

La spinta del Papa verso il digitale

Quello dei missionari digitali, in Italia, è un fenomeno nascente. Mentre nel mondo latino-americano da anni è attivo il gruppo La Iglesia te escucha, in Italia solo l’anno scorso è nato il gruppo italiano corrispondente, La Chiesa ti ascolta. Su WhatsApp conta più di cento iscritti. A questi si aggiungono i poco più di mille follower sul profilo Instagram ufficiale, aperto nella notte di Natale del 2024. Questa comunità virtuale è nata sotto la spinta di monsignor Lucio Ruiz, Segretario del Dicastero della Comunicazione della Santa Sede. 

Lo stesso Papa Francesco ha enfatizzato più volte l’importanza di essere una “Chiesa in uscita” e di portare l’annuncio cristiano online. Una serie di eventi ha segnato il peso crescente del digitale. Una tappa fondamentale è stato il Festival degli Influencer Cattolici durante la Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona nell’agosto 2023. Hanno partecipato 20.000 giovani, di cui 577 evangelizzatori digitali, secondo i dati di sinododigital.com. Durante l’ultimo sinodo, un intero capitolo è stato dedicato al tema di come essere cristiani sul web. 

Chiesa e social: le voci contrarie

La Chiesa trova spazio sui social: «Con un video arrivo a migliaia di persone»
Alcuni video dal profilo TikTok di Francesca Parisi

Tuttavia, non mancano le resistenze alla divulgazione del Vangelo sulle piattaforme online. «C’è molto scetticismo anche nei vescovi nelle diocesi, come se si avesse timore che l’ambiente digitale possa sminuire qualcosa di così sacro», commenta Parisi, «e anche tra i fedeli cattolici, ci sono persone che non ripongono piena fiducia nei social». Capita che dei missionari digitali si critichino tra loro, con commenti o video pubblici. Quello che contestano è che alcuni siano più interessati a mostrare sé stessi che a parlare davvero di Dio. Il rischio è di “rovinare l’immagine della Chiesa e di andare contro l’insegnamento cristiano che insegna a correggere tuo fratello nel segreto, non davanti a tutti», sostiene l’influencer. 

In questi anni Parisi si è dovuta scontrare non solo con molti leoni da tastiera ostili al messaggio cristiano, ma anche con i vincoli imposti dalle piattaforme stesse. «Alcune verità della fede vengono fraintese e segnalate o censurate dai social. Per esempio, dire che esistono l’inferno e i dannati viene considerato come incitamento all’odio». A causa di questo tipo di affermazioni, il suo profilo TikTok è stato segnalato tre volte e l’algoritmo penalizza i suoi video, non rendendoli più virali.

Un momento epocale per la Chiesa

Il web rimane per lei un luogo in cui vale la pena di continuare ad evangelizzare. Con i suoi video, avvicina alla fede «soprattutto le persone che magari credono ma non praticano quotidianamente o non trovano stimoli». Con dei followers si è incontrata dal vivo e ha stretto delle belle amicizie, al punto che alcuni sono stati motivati a loro volta a creare contenuti digitali e a vivere più attivamente la vita parrocchiale. 

Il digitale rappresenta quindi un mezzo e un’opportunità per arrivare ai fedeli. Parisi lo ha constatato anche nella sua esperienza di catechista nella sua parrocchia. «Con un video posso arrivare e migliaia di persone, mentre il gruppo che seguo dal vivo conta solo 16 bambini in tutto».

«È un momento epocale per la Chiesa. Perché ha compreso che i social sono abitati da persone vere, reali, concrete e quindi è importante che il messaggio cristiano sia portato anche lì», commenta Parisi. Ciascun missionario digitale trasmette il messaggio cristiano con il suo stile. Ci sono graphic designer come @alumera_, musicisti di Christian Music come @kantiere_kairos, suore e sacerdoti come @suor__vincenzina__botindari e @don_luigi_maria_epicoco. Gli strumenti cambiano, ma la Chiesa continua a seguire l’uomo come fa da più di duemila anni.