Tutto confermato stando ai dati riportati dall’emittente pubblica Ard riguardo le elezioni in Germania. Al primo posto è saldo con il 29% il duo Cdu-Csu, mentre al secondo la temuta AfD è protagonista di un exploit atteso da tempo e sostenuto, anche a poche ore dalla chiusura dei seggi, da Elon Musk. Al momento il partito di Alice Weidel è dato al 19,5%. «Risultato storico, abbiamo raddoppiato i voti», ha detto la leader dell’estrema destra, aggiungendo di esser pronta a far parte del nuovo governo. «Abbiamo vinto le elezioni», sono le parole del numero uno della Cdu Friedrich Merz, che ha escluso un’alleanza con l’AfD e manifestato la volontà di creare al più presto un governo stabile con i socialdemocratici.
Si deve accontentare del terzo posto con il 16,5% la Spd del cancelliere uscente Olaf Scholz, che parla di «sconfitta» e «risultato amaro». Seguono i Verdi al 13,5% e la sinistra di Die Linke all’8,5%. Non sono sicuri di raggiungere la soglia di sbarramento del 5% – prevista dal sistema elettorale proporzionale – i liberali della Fdp e la sinistra populista del Bsw, che si aggirano attorno al 4%.
Alta l’affluenza alle urne, aperte dalle 8 alle 18. Stando alla Bild, alle 14 ha votato il 52% degli aventi diritto, con una crescita di oltre 15 punti percentuali rispetto alla stessa ora nelle elezioni del 2021. L’indecisione ha coinvolto non pochi cittadini: Secondo un sondaggio dell’emittente pubblica Ard, dieci giorni prima del voto il 13% degli elettori era ancora incerto su chi votare. Intanto la capitale Berlino è blindata da massicce misure di sicurezza. Proprio nella capitale ha votato alle 9:30 il presidente federale Frank-Walter Steinmeier. Sempre secondo Ard, l’affluenza sarebbe stata dell’84%, la più alta mai registrata in Germania dal 1990, l’anno della riunificazione. Le elezioni in Germania erano attese anche dall’Unione europea, dato che si tratta della prima economia dell’eurozona.
«Oggi più che mai è importante votare, per questo sono triste di non poter incidere», dice Zuer, lavoratore italiano che vive nel Paese da sette anni. Ha l’espressione amareggiata dato che, non avendo la cittadinanza tedesca, non ha potuto votare. Pensa che il nostro sia un momento storico molto importante: «Dobbiamo renderci conto che purtroppo l’astensionismo che interessa molti Paesi e anche le recenti elezioni europee ha portato alla ribalta partiti di destra con pensieri politici che si pensava non sarebbero più tornati, e che invece stanno tornano di nuovo».
Petro è un lavoratore albanese che ha votato in Germania per la prima volta, anche se vive nel Paese da dieci anni. Ha scelto in un seggio di Colonia – nel Land della Renania Settentrionale-Vestfalia – la sinistra di Die Linke, “in modo coerente” al suo pensiero. Subito dopo essersi recato al seggio non nasconde l’emozione del momento considerati i pericoli: «Sono super eccitato perché questo voto è molto importante, data la veloce crescita dell’estrema destra. C’è un grande rischio che formi una coalizione di governo e che possa controllare il Paese. Quindi è importante che ognuno di noi vada a votare per prevenire l’ultradestra».