(ANKARA, DALL’INVIATA GIZEM DAVER) – L’arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem İmamoğlu, è stato confermato per corruzione, mentre è stato rilasciato dall’accusa terrorismo, ed è stato sospeso dal suo incarico. Sua moglie, Dilek İmamoğlu, ha dichiarato: “Teniamo la testa alta. Le decisioni prese ingiustamente e illegalmente non hanno alcun aspetto legale. Si tratta di decisioni politiche. Continueremo sulla nostra strada”.
Le reazioni dell’Unione Europea non si sono fatte attendere. Kata Tüttő, presidente del Comitato europeo delle Regioni, ha commentato la conferma dell’arresto: “Esprimo la mia profonda preoccupazione per la recente decisione del Tribunale di Istanbul che ha confermato l’arresto e la detenzione del sindaco Ekrem İmamoğlu. Pur non prendendo posizione sul procedimento giudiziario in sé, rimaniamo vigili nel difendere i principi fondamentali della democrazia locale, dello Stato di diritto e dell’autonomia delle autorità locali elette”.
Il ministro della Giustizia Yılmaz Tunç ha invece dichiarato che è “sbagliato” caratterizzare il processo come una “indagine politica”. Tunç ha affermato che “ricondurre le valutazioni giuridiche a motivazioni politiche può causare
percezioni errate nell’opinione pubblica e costituisce anche una violazione del principio dello Stato di diritto”.
Le proteste iniziate a Istanbul e Ankara dopo l’arresto di Imamoglu si sono diffuse in tutto il Paese. I turchi affermano che l’incidente non riguarda più Imamoglu, sono preoccupati per il loro futuro e chiedono democrazia e
giustizia, invitando il governo a dimettersi. Le proteste hanno mobilitato anche chi vive all’estero. Turchi in Francia, Austria e Germania, così come a Roma, Milano e Bologna in Italia, si sono riuniti nel fine settimana per sostenere le proteste in Turchia. Domenica, il CHP, Partito Popolare Repubblicano, il partito di İmamoğlu, ha tenuto un’elezione primaria per nominare il candidato alle elezioni presidenziali del 2028. Le elezioni primarie, che dovevano svolgersi solo all’interno del partito, sono state aperte al pubblico in generale per chiedere supporto, e queste urne sono state chiamate “urne della solidarietà”.
Anche i cittadini all’estero hanno potuto partecipare online. İmamoğlu era l’unico candidato alle elezioni. In serata, il presidente del CHP Özgür Özel ha annunciato che circa 15 milioni di persone avevano votato a favore di İmamoğlu e che quest’ultimo era stato eletto candidato alla presidenza del CHP. Il governotore di Istanbul, invece, ha imposto restrizioni all’ingresso e all’uscita di persone, gruppi e veicoli che potrebbero partecipare a “proteste illegali”. I cittadini di Istanbul si riuniscono ogni sera alle 20:30 nel quartiere di Saraçhane e i cittadini di tutto il Paese continuano a protestare sia nelle strade che nelle case, accendendo e spegnendo luci e sbattendo pentole e
padelle.
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