Esclusiva

Marzo 26 2025
Un calcetto al passato, partite organizzate sull’app

Anche uno dei passatempi preferiti dagli italiani si evolve e trova un suo spazio digitale

Ogni sera (e la mattina durante il fine settimana) in tutte le città italiane, tribù di uomini si riuniscono in luoghi predisposti per celebrare un grande rito al fine di rinvigorire virilità e spirito comunitario. Indossano una divisa, recitano formule e offrono i loro corpi in sacrificio. Insomma, giocano a calcetto. 

Si inizia da ragazzini, alle scuole medie, e i più atletici e temerari continuano anche fino ai 70 anni. In un secolo e più di storia del calcio, anche questa pratica si è evoluta come quella che oggi guardiamo in tv.  

Nel 2007 è nato Fubles, social network per organizzare partite di calcetto e non solo. «Eravamo sette universitari di Bicocca e Politecnico», dice Giuseppe Calbi, uno dei fondatori e oggi presidente e amministratore delegato. L’obiettivo era dare agli studenti fuorisede un modo semplice ed economico – «In quegli anni un sms costava quindici centesimi», aggiunge Calbi – per organizzare partite. Oggi l’app conta 22 mila centri sportivi collegati e più di un milione di utenti. «È perfetta per chi ha voglia di giocare e non sempre ha un gruppo fisso con cui farlo», dice Davide, che usa l’app solo da pochi mesi. «Ti iscrivi, scegli uno slot partita in base alla zona che preferisci e in pochi click puoi prendere parte al match». 

Sull’onda di Fubles sono nate tante altre app: Goalcup, SquadraPiù, SportEasy. «Ma l’idea veramente originale è la nostra, quella di Vito Zongoli», commenta Calbi. Questo, però, è il periodo d’oro di Playtomic, per organizzare partite di tennis e padel, sport che sta mettendo in crisi il dominio del calcetto. 

«Noi veramente giocavamo a calcio, a undici», interviene Alfredo, 74 anni. «Facevo i campionati dell’Uisp, Unione italiana sport popolare».  «Ero portiere», dice invece Giovanni, «e stavo in una porta vera». Trovare campi a undici è sempre più raro. Perché far giocare 22 persone dove potresti farne giocare 80?  

Una componente fondamentale per la buona riuscita di una partita di calcetto è il livello dei giocatori. Deve essere equilibrato così come lo devono essere le due squadre. Per questo su Fubles esiste il “rango”: calcolato in base a età, gol realizzati, vittorie e media voto. Chi vota? Ovviamente gli altri giocatori. «È utile perché posso capire che partita aspettarmi», commenta Fabio, altro utente novizio dell’app. «Per quanto riguarda i voti, all’inizio ero molto attento ad assegnarli, poi ho capito che votano tutti a rialzo anche se hanno giocato di merda». «È divertente. Quando ero a Bologna c’erano dei giocatori d’élite che ero curioso di incontrare», è il commento di Emanuele, che da quando è tornato a Roma ha smesso di usare l’app, «si creavano delle piccole leggende locali».  

Un elemento tipico dei videogiochi entra nella realtà e la partita smette di essere solo una partita. Diventa anche una statistica. Una cosa bellissima del giocare fra amici è che una giornata no viene presto dimenticata. Con le app una prestazione, sia buona che cattiva, resta nei libri così come per i professionisti.  

Però trovare qualcuno con cui giocare, magari in città in cui ci si è trasferiti da poco, può non essere facile. E perché rinunciare al proprio passatempo preferito solo perché non si ha un gruppo fisso? «Alla fine», conclude Davide, «è una buona occasione per farsi degli amici». E tornare a poter giocare di merda. 

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