Un potente terremoto di magnitudo 7.7 ha colpito il Myanmar, con epicentro nella regione di Sagaing, a nord-ovest di Mandalay. La scossa, registrata alle 14:20 ora locale (07:50 in Italia) a soli 10 km di profondità, è stata seguita dopo dodici minuti da un’altra di magnitudo 6.4. Secondo l’istituto geosismico statunitense USGS, il numero delle vittime sarebbe sull’ordine delle migliaia.
Le immagini diffuse sui social mostrano crolli e macerie, in particolare a Mandalay, seconda città del Myanmar attraversata dalla faglia di Sagaing, una delle principali linee sismiche della regione. Qui, il cedimento di un ponte in ferro e il crollo di una moschea hanno causato almeno 25 morti, tra cui diversi bambini.


Le scosse hanno colpito duramente anche la capitale Naypyidaw, dove l’ospedale principale è al collasso: “feriti in massa” vengono curati nei corridoi e perfino all’esterno della struttura, ha riportato l’agenzia Afp. Il leader della giunta militare, Min Aung Hlaing, ha dichiarato lo stato d’emergenza in sei regioni e lanciato un appello alla comunità internazionale per ricevere aiuti umanitari.
Il sisma ha fatto tremare anche Bangkok, a oltre mille chilometri dall’epicentro, provocando il crollo di un grattacielo di 30 piani in costruzione. Almeno 80 operai sarebbero intrappolati sotto le macerie, mentre il bilancio ufficiale conta già quattro vittime. Il premier thailandese Paetongtarn Shinawatra ha proclamato lo stato d’emergenza nella capitale. Danni significativi anche nella provincia cinese dello Yunnan, al confine con il Myanmar.


