Esclusiva

Aprile 2 2025.
 
Ultimo aggiornamento: Aprile 4 2025
Uccise per aver detto «no», altri due femminicidi in tre giorni

Ilaria Sula e Sara Campanella, entrambe 22 anni. Intanto, il Viminale smette di pubblicare i dati sulle uccisioni

Sara Campanella e Ilaria Sula, due giovani studentesse morte nelle mani di due uomini, due donne uccise in tre giorni, ancora.
Ilaria era scomparsa nel nulla il 25 marzo scorso, a 22 anni, studentessa di Statistica de La Sapienza ma originaria di Terni. Da quel giorno genitori, coinquilini e amici non si sono dati pace. Di lei nessuna notizia per giorni, neanche dopo la denuncia di scomparsa alle autorità. All’alba della mattina del 2 aprile la speranza per un lieto fine si è esaurita. Il corpo della giovane – che viveva nel quartiere Furio Camillo a Roma – è stato ritrovato in una valigia rinvenuta in un dirupo nel bosco del comune di Poli, a circa quaranta chilometri a sud-est della capitale. L’ex fidanzato è stato fermato su disposizione della procura capitolina, e dopo l’interrogatorio ha confessato. A portare gli inquirenti sulle sue tracce sarebbero stati i tabulati telefonici e l’analisi delle celle, che avrebbero rivelato movimenti sospetti nei giorni successivi alla scomparsa della giovane. Il ragazzo avrebbe utilizzato il cellulare di Ilaria anche per pubblicare storie sui suoi profili social, nel tentativo di sviare eventuali sospetti. L’avrebbe colpita con un coltello all’interno di un appartamento di Roma, occultandone il corpo in una valigia per poi liberarsene. Le accuse a suo carico sono di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Si delineano così i contorni del nono femminicidio da quando è iniziato il 2025, dati non ufficiali perché il ministero dell’Interno da gennaio ha smesso di pubblicare i dati settimanali sugli omicidi volontari.


Proprio ieri era arrivata la notizia della morte di Sara Campanella, anche lei 22 anni come Ilaria Sula. Sarebbe stata accoltellata a morte in strada a Messina da Stefano Argentino, un suo compagno di corso. Il destino di Sara si lega così a quello di Lorena Quaranta, la giovane studentessa di Medicina di Favara, in provincia di Agrigento, uccisa dal fidanzato il 31 marzo 2020, esattamente cinque anni prima dell’omicidio di Sara. «Siamo vicini alla famiglia Campanella, possiamo capire quello che stanno provando», dice con un filo di voce il fratello di Lorena, Carmelo Quaranta.

Campanella è stata uccisa con una coltellata al collo che le ha reciso la giugulare. Ammazzata in strada, mentre stava tornando dal tirocinio al Policlinico di Messina, lo stesso ospedale dove è stata portata prima di morire dissanguata. Era originaria di Misilmeri (Palermo), frequentava il terzo anno della facoltà di Tecniche di laboratorio Biomedico nell’ateneo messinese ed era anche tirocinante. Secondo le prime ricostruzioni sarebbe stata seguita da Stefano Argentino, con cui aveva avuto una breve relazione e che non aveva accettato la fine di quel rapporto. Argentino si sarebbe fermato, sceso dall’auto e l’avrebbe colpita con un coltello. Un passante che ha assistito alla scena avrebbe cercato d’inseguirlo, lui però è riuscito a fuggire.
Le chiedeva di uscire, parlare, vedersi, un’ossessione che la vittima ha cercato di evitare fino all’ultimo. ‘Il malato’: Stefano Argentino era chiamato con questo soprannome tra Sara e le sue amiche. «Dove siete che sono con il malato che mi segue», era l’audio che aveva mandato alle compagne poco prima di essere uccisa.

Ancora una volta i femminicidi mostrano una realtà fatta di relazioni soffocanti e insoddisfacenti.
Altra brutta notizia da Milano, dove una ragazza dello Sri Lanka, anche lei 22enne, è stata accoltellata alla nuca in casa da un uomo che lei ha dichiarato essere uno sconosciuto. La giovane non è in pericolo di vita, né al momento sono noti i contorni della vicenda. L’ennesima notizia di violenza maschile nei confronti delle donne nel giro di una manciata di giorni, l’ennesimo episodio che non solo spinge a ragionare sulla reale efficacia delle leggi sul tema, ma che impone pure una obbligata riflessione su quanto si stia facendo in termini di prevenzione.

Le ultime sul femminicidio di Sara Campanella

È attesa nella giornata di venerdì 4 l’autopsia sul corpo della giovane vittima al Policlinico di Messina. Intanto Stefano Argentino ha confessato il femminicidio agli inquirenti: «Ha ammesso i fatti che gli vengono contestati, ha confessato», ha detto l’avvocato Raffaele Leone, legale di Argentino. «Ha risposto a qualche domanda, ma non ha spiegato cosa lo ha spinto ad aggredire la ragazza. Si è certo reso conto della gravità dei fatti, è estremamente prostrato. Non so dire se è pentito», ha concluso.
Migliaia di studenti e amici di Sara Campanella hanno sfilato per le strade di Messina nella fiaccolata a lei dedicata, per dire ancora una volta “no alla violenza”.