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Esclusiva

Gennaio 9 2020
Bookstorie, libreria nel quartiere non di quartiere

Quattro lettrici che diventano amiche che diventano colleghe. Una libreria indipendente col desiderio di essere aggregazione e luogo di rapporti autentici tra lettori e libraie.

Sacco Pastore è la zona più popolata del quartiere Monte Sacro a Roma. Fisicamente isolata, su tre lati, dal resto della città, dal fiume Aniene e dalla ferrovia, si affaccia, su un unico fronte, sulla Via Nomentana.

È nato qui, quattro mesi fa, il progetto di quattro amiche, Chiara Calò, Carla Campus, Ornella Gaudio e Francesca Schipa, che hanno deciso di aprire una libreria indipendente in Via Valsassina 15/17. Di fronte c’è la pizzeria al taglio, a destra il macellaio e a sinistra l’autolavaggio: apre Bookstorie, una libreria più nel quartiere che non di quartiere.

Entrando si sente ancora l’odore delle pareti appena pitturate. E l’odore del legno chiaro degli scaffali si mischia col tipico profumo delle pagine dei libri non ancora letti o solo distrattamente sfogliati dai curiosi. I libri sono ordinati per categorie tematiche e colpisce subito, oltre ai colossi editoriali, l’ampissima selezione di case editrici più piccole e meno conosciute.

Bookstorie

Spazi luminosi e ampi, con tanti tocchi creativi che delineano un’identità, nella seconda delle due sale ci sono delle sedie e un tavolo a misura di bambino, tra i progetti in cantiere anche presentazioni, mostre e incontri con gli autori.

«Vorrei un consiglio per regalare un libro a una donna sui cinquant’anni che legge molto, c’è qualche novità?». Chiara fa altre domande per capire meglio il profilo di questa lettrice e inizia a illustrare nel dettaglio alcune proposte.

Non ci sono tutte e quattro le libraie, perché Francesca è dovuta partire per le festività natalizie, ma Chiara, Ornella e Carla sono estremamente gentili e mentre aiutano i clienti a scegliere gli ultimi regali di Natale, trovano il tempo per raccontarsi.

Bookstorie

Oggi le librerie indipendenti sono in difficoltà, è forse una scelta controcorrente aprirne una?

Chiara: «Noi abbiamo creato uno spazio, una possibilità. Non è una scelta polemica con le grandi librerie, perché sono anch’esse luoghi in cui si incontrano libri e persone. Questo è davvero l’impegno che abbiamo assunto tutte e quattro e che ci accomuna: far funzionare questi incontri.

Com’è trovarvi a lavorare insieme, in quattro, e come vi siete conosciute?

Carla: «Tra qualche presentazione in libreria, durante alcuni eventi e fiere ci siamo incontrate e abbiamo iniziato a scambiarci consigli di lettura. Il passo che ci ha portato a decidere di aprire è stato molto breve, abbiamo avuto la possibilità di farlo e lo abbiamo fatto».

Chiara: «Lavorare insieme qui è lavorare in squadra. Siamo un team ben assortito, tutte diverse ma complementari. Questo si riflette anche sulla scelta dei titoli e dei generi presenti sui nostri scaffali, siamo pronte ad accogliere un pubblico eterogeneo perché abbiamo una formazione e dei gusti differenti. Credo che sia davvero importante oggi mostrare il lavoro di squadra di persone distanti tra loro, ma accomunate dallo stesso impegno e dalla stessa passione».

Perchè scegliere questo quartiere?

Ornella: «È un quartiere che già tutte conoscevamo molto bene, ci piaceva Monte Sacro perché è un quartiere vivo e questa zona in particolare ci ha colpito: c’è il parco a due passi dove giocano i bambini. È un quartiere dove tutti si salutano, quando abbiamo aperto ci ha sorpreso l’accoglienza calorosa delle persone, tanti sono entrati qui solo per presentarsi e augurarci buona fortuna».

Bookstorie

Che rapporto avete con la lettura, qual è per voi un libro fondamentale e un aggettivo per definirlo?

Chiara: «Leggere per me deve soddisfare molti bisogni, mi piace anche affrontare letture impegnative, qualche volta piacevoli, ma non devono essere quasi mai noiose e – certamente – mai inutili. I libri inutili li abbandono. I miei libri hanno le orecchie e sono sottolineati, sono oggetti, quello che si deve preservare sono i significati che racchiudono. Scegliere un solo libro è davvero difficile, ma mi viene in mente un titolo che non può mancare nella mia libreria: Le vene aperte dell’America Latina di Eduardo Galeano. Ancora più difficile scegliere un solo aggettivo, ma direi che è un libro politico».

Ornella: «Avremo sempre bisogno di leggere e sempre bisogno di storie. La scrittura, e il piacere della lettura, ha passato indenne i millenni. Per questo non sarà mai in conflitto né con il tempo né con la tecnologia. Leggere è un esercizio di libertà, possiamo scegliere cosa e come leggere. Come libro fondamentale scelgo Artico Nero di Matteo Meschiari, è sconvolgente. Uno di quei libri che dopo averli letti cambia qualcosa».

Carla: «Leggo da quando sono piccola, ho amato la lettura fin da subito. Sicuramente l’essere diventata una libraia mi ha dato un motivo in più per leggere dei libri che altrimenti non avrei scelto. Non ho un libro del cuore ed è una scelta consapevole. Non mi piace guardarmi indietro. Sento di essere particolarmente legata alla trilogia di Kent Haruf, ma sono onnivora e sempre alla ricerca di novità, voglio annodare i nuovi significati che trovo nei libri a tutti quelli che ho già letto».