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Esclusiva

Marzo 5 2020.
 
Ultimo aggiornamento: Marzo 17 2020
I presidi: “Le scuole non perdano il contatto con gli alunni”

Il presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio, Mario Rusconi: “Ci stiamo organizzando per la tele-didattica”

“Dal punto di vista scientifico mi affido ai tecnici, perché non ci si deve mettere a discutere di certe cose al bar, come è successo sui vaccini con i no vax. Credo siano misure prese da persone responsabili e vanno seguite. Mi interessano le conseguenze di queste decisioni e noi come presidi stiamo intervenendo su questo, ci stiamo organizzando per una didattica a distanza” ha affermato Rusconi, presidente dell’Anp.

Attraverso il registro elettronico, infatti, le scuole possono accedere a una piattaforma del Ministero dell’istruzione e utilizzare i materiali video e inserirne anche altri.

Secondo alcuni esperti, tra cui il membro dell’Oms Walter Ricciardi, il blocco delle scuole disposto dal governo fino al 15 marzo su tutto il territorio nazionale è una misura inutile rispetto alla diffusione del Coronavirus, perché nel Sud Italia l’epidemia potrebbe comunque estendersi in futuro, mentre in altre regioni è ridotta solo a casi circoscritti.

Non la pensa così Mario Rusconi, che in un’intervista rilasciata ha affermato: “Se queste sono le indicazioni degli epidemiologi e non della politica, sì, il governo ha fatto bene a sospendere la didattica. Stiamo parlando di un’epidemia con conseguenze gravi, soprattutto se non affrontata nella giusta maniera. Inoltre, diversi virologi ci hanno detto che probabilmente il picco dei casi si sarebbe verificato verso il 5 marzo, quindi ci siamo, ma adesso non fasciamoci la testa prima di rompercela. I genitori sono spaesati, a questo spaesamento dobbiamo reagire provando a rimanere in contatto con i nostri studenti. Nel mio liceo sabato abbiamo delle lezioni online che avevamo progettato per la settimana bianca e le utilizzeremo per far fronte a questa situazione”.

Come riporta Il Sole 24 Ore il ministero dell’Istruzione ha precisato che le scuole chiuderanno nelle zone rosse, mentre per il resto del Paese è prevista la sospensione dell’attività didattica. Questo significa che l’accesso alle scuole sarà consentito ai docenti, dirigenti e personale Ata.

Il video-messaggio del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Credits: Corriere della Sera

Quindi in questi giorni gli insegnanti hanno la possibilità effettiva di sperimentare la didattica online, attraverso le attività telematiche. “Sono convinto che da questa situazione difficile possano emergere delle opportunità di miglioramento: gli insegnanti possono, in particolare, avvantaggiarsi sulla preparazione in ambito digitale” ha affermato Rusconi, “è giunto il momento che buona parte degli insegnanti acquisisca un discreto livello di competenze digitali: non dico i sessantenni, quasi alla soglia della pensione, ma gli altri devono necessariamente adeguarsi alla tecnologia che avanza” ha poi aggiunto.

Potrebbe inoltre configurarsi una proroga della chiusura delle scuole nel Paese. Il Comitato tecnico-scientifico, infatti, ha portato all’attenzione dei ministri elementi di incertezza su quanto un provvedimento come il blocco delle scuole e delle università fino a metà mese possa contribuire al contenimento dell’infezione. Vi è la possibilità, infatti, che la decisione venga rimodulata “sulla base degli scenari”.

L’importante, secondo Rusconi, è che “le scuole non perdano il contatto con gli alunni”. Infine ha dichiarato: “Il danno che provoca la mancanza delle lezioni per settimane, come sta accadendo nelle zone rosse, è enorme. Ecco perché è bene che si utilizzino tutte le tecnologie a disposizione, proprio per mantenere un minimo di crescita e di confronto con gli allievi costretti a rimanere a casa”.