«Il messaggio è chiaro e tondo/ resta a casa salva il mondo», canta il rapper brianzolo Emis Killa e lancia la Covid Freestyle Challenge. L’ex coach di The Voice of Italy è stato il fautore della sfida che sta diventando virale sui social: una base e qualche barra – così si chiama il “verso” nel gergo rap – e il gioco è fatto. Al tempo del coronavirus, anche le esibizioni cambiano location e i riflettori si accendono su Instagram.
Funziona come una catena: sulla didascalia del post vanno nominati altri artisti che a loro volta caricano la propria traccia a tema “quarantena”.
Le rime usate spaziano dai temi d’attualità alle preoccupazioni di questo periodo. C’è chi cita il calcio: «Fermano tutto pure la Champions/ presto l’Europa sarà uno scempio/ l’Italia la prendono tutti per il c*** ma la dovrebbero prendere tutti d’esempio», è la strofa di Shade, cantante e doppiatore, che sceglie la forma stilistica dell’extrabeat, consistente nel dire più parole possibili a tempo sui quattro quarti.
C’è la questione delle file nei supermercati, dovuta al limite di persone imposto dalle autorità. Così Lazza, rapper e produttore discografico milanese, ha risposto alla chiamata, nominato dai colleghi: «Qua la prendono per gioco come a Garland/ ho visto più file all’Esselunga che al mio Alcatraz», riferendosi alla famosa discoteca milanese, teatro di prestigiosi concerti e alla catena di supermarket.
Anche Junior Cally, tanto criticata star di Sanremo, ha composto una mini-traccia per rispondere alla challenge: «Adesso questa storia chissà come finisce/ tutti questi morti chi li seppellisce/ non ho l’età di mio nonno ma già racconto di una guerra».
E per chi ancora pensa che il rap sia una prerogativa maschile, anche la cantante Beba, torinese classe ‘94, ha aderito alla sfida, trattando il tema del razzismo contro i cinesi: «Vorrei vedere la faccia di chi attaccava i cinesi in piazza/ ora che la tua vita è a misura di stanza e persino tua madre ti sta a un metro di distanza».
«Prima Cobie, ora il Covid», canta Fred De Palma, campione milanese di freestyle, ponendo l’accento con un gioco di parole sul drammatico inizio di questo 2020.
E ancora chi, come il sardo della Machete Crew, Enigma, polemizza sulle scelte del governo britannico: «È un altro giorno che squagliamo la Play/ dobbiamo restare positivi tutto tornerà ok/ ad agosto/ ci arriviamo ma vedremo pochi inglesi se rimane Johnson».
Come sempre swag, cioè di tendenza, è il trapper vicentino Mambolosco, che da casa sua invita tutti a stargli alla larga: «A me non spaventa sto c**** di virus/ più che altro è per mia nonna/ quindi stammi a un metro se mi becchi in giro/ mentre faccio la spesa al Conad», precisando di essere stato a Barcellona fino a poco tempo fa, e di essere ritornato data la situazione di emergenza.
Clementino, rapper di Nola apprezzato in tutta la scena nazionale, ha iniziato la sua carriera col freestyle, ottenendo importanti riconoscimenti come il primo posto all’MTV Spit del 2011. Non si è fatta attendere un’esibizione homemade, originale e provocatoria allo stesso tempo. Clementino lascia pesibire la mamma per scherzo, poi ironizza: «Mamma, ci mancavi solo tu», in riferimento al fatto che tantissimi rapper hanno pubblicato video freestyle negli ultimi giorni. Poi inizia a cantare lui, con la precisa metrica in dialetto che forse può essere difficile da comprendere in molti passaggi, ma resta melodicamente una delle più valide fra tutti i regionalismi italiani.
La creatività di rapper e trapper non poteva che manifestarsi presto, e nei modi più diversi a seconda dell’artista, degli stili e dei personaggi che ognuno porta con sé. La speranza di tutta la scena, però, è di poter presto tornare a coinvolgere i fans nei live. E non “solo” al pc o al cellulare