Non basterebbero 25 mila stadi per contenerci tutti. Con la decisione dell’India, che ha chiuso tutto per i prossimi 21 giorni con il discorso del premier Narendra Modi, nel mondo ci sono 2,7 miliardi di persone in lockdown, rinchiuse in casa per contrastare il contagio da Covid19. Quasi un terzo della popolazione globale ha il divieto di uscire dalla propria abitazione, se non per motivi di prima necessità. Il mondo si chiude per salvare vite, in una settimana decisiva.
Dopo la Cina, dalla quale si è propagata la pandemia, quasi tutti i paesi europei hanno seguito la strategia dello “state a casa”. La prima è stata l’Italia, che ha attuato misure straordinarie seguite dalle altre nazioni del vecchio continente. Un caso a parte la Russia che, secondo le istituzioni locali, presenta una situazione meno grave rispetto al resto d’Europa. Negli USA Louisiana e Ohio sono andati in lockdown, aggiungendosi a New York, California, Illinois, Connecticut e New Jersey, che complessivamente costituiscono un terzo della popolazione degli Stati Uniti (100 milioni di abitanti).
L’ultima a chiudersi è stata la Gran Bretagna, come comunicato dal premier Boris Johnson in un discorso alla nazione. Il leader del governo torna sui suoi passi e dispone l’obbligo di restare in casa a seguito dell’impennata di contagi degli ultimi giorni. In tutto il mondo è arrivato a 407,633 mila il numero di affetti da Coronavirus, di cui oltre 18 mila morti e 104,7 mila guariti. I casi attivi sono 284,6 mila, dei qual il 4% (12,5 mila persone) versano in condizioni critiche.
Come osservato dal capo dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus, ci sono voluti 67 giorni per arrivare ai primi 100 mila, mentre ne sono bastati 11 per i 200 mila e solo 4 giorni per i 300 mila infetti. Quando i governi pianificano nuove misure per proteggere la popolazione, si stima che 1,7 miliardi di persone sia chiuso in casa in attesa di poter tornare alla normalità.
Prima di allinearsi alle misure di sicurezza europee, la Gran Bretagna aveva scelto una linea di gradualità. Un atteggiamento più attendista, che consisteva in misure meno intense con l’obiettivo di raggiungere l’immunità di gregge prima del prossimo inverno. Criticata da più parti, l’iniziale scelta di Johnson è stata smentita dall’operato dello stesso Primo Ministro inglese.
Nonostante il lockdown però, la metro di Londra è piena. A confermarlo arrivano immagini di alcune linee della Tube – popolare metropolitana della capitale britannica – affollate di gente nei tradizionali orari di punta, incuranti delle limitazioni decise dal governo.
Per sensibilizzare i cittadini ed intimargli di rimanere a casa, il governo ha inviato messaggi, anche sms, come questo: “Stai in casa, proteggi l’Nhs” (il sistema sanitario britannico)”. Stando alla mappa realizzata dalla Johns Hopkins University, sono 8.077 le persone contagiate dal Covid19 finora nel Regno Unito, di cui 422 morti e 135 guariti.