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Esclusiva

Aprile 15 2020
“Yes we can”, tutti uniti con Biden

«Joe ha il carattere e l’esperienza per guidarci in uno dei nostri momenti più bui» dice Obama nel suo discorso di endorsement all’amico Joe Biden. Egli si appresta a sfidare Donald Trump nelle elezioni di novembre con il sostegno di tutto il Partito democratico

«Scegliere Joe come mio vice è stata una delle migliori decisioni che io abbia mai preso ed è diventato un mio caro amico. Credo che Joe abbia tutte le qualità di cui abbiamo bisogno ora in un presidente» dice Obama nel video messaggio di endorsement al suo ex vice.

Joe Biden si è sempre rimesso in piedi dopo che, le varie vicissitudini della sua vita, hanno provato ad abbatterlo. Queste primarie non fanno eccezione e, dopo una partenza tutta in salita, l’ex vicepresidente è riuscito a battere gli altri concorrenti dem e a incassarne l’appoggio. 

In particolare, dopo essersi ritirato dalle primarie dem lo scorso 8 aprile, Bernie Sanders, che era rimasto l’ultimo sfidante di Biden per la nomination, gli ha espresso il proprio sostegno in una diretta streaming, dicendo che il nemico comune da battere è Donald Trump: «il peggior presidente nella storia moderna di questo Paese».

"Yes we can", tutti uniti con Biden
Un frame della diretta in cui Sanders ha dichiarato il proprio endorsement a Biden

Così anche Elizabeth Warren, ritiratasi dalle primarie il 5 marzo ma che all’epoca non aveva dato il suo endorsement ad alcun candidato, ha deciso di appoggiare Biden con un video messaggio su Twitter, pubblicato il 15 aprile: «Tra tutti i candidati contro cui ho gareggiato in queste primarie democratiche non c’è nessuno con cui ero d’accordo il 100% del tempo durante gli anni. Ma se c’è una cosa che apprezzo di Joe è che ti dirà sempre da che parte sta. Quando non sei d’accordo lui ascolterà e ti tratterà con rispetto, non importa da dove tu venga. […] Lui ti vuole nella battaglia con lui!»

Il tweet di endorsement della senatrice Elizabeth Warren

Tra tutti i messaggi di endorsement spicca però quello ricevuto dall’amico ed ex-presidente Barack Obama, lo scorso 14 aprile, che in un lungo video ha elencato le doti umane, le conquiste politiche e la preparazione di Biden per far fronte a questi tempi bui in cui viviamo.

Sembra di essere tornati ai vecchi tempi quando la coppia Barack-Joe faceva trapelare dalla Casa Bianca non solo un solido sodalizio professionale ma anche un rapporto di reciproca stima, fiducia e amicizia. È per questo che alcuni osservatori si sono stupiti del silenzio dell’ex presidente, che è rimasto a lungo defilato durante queste primarie democratiche. Il motivo di questo silenzio, però, è lo stesso “Joe” che voleva guadagnarsi da solo questa nomination.

Il video messaggio di endorsement di Barack Obama

«Hi everybody», ciao a tutti, esordisce. Giacca nera, camicia blu, niente cravatta, il colletto con un bottone sbottonato e una palla da basket sullo sfondo, il volto stanco e tirato del primo presidente afro-americano degli Stati Uniti tradiscono la difficoltà di questi giorni. Il tono della voce, tuttavia, è energico e gli occhi brillano mentre parla.

Obama ha iniziato ricordando coloro che stanno soffrendo a causa del virus, che sia perché hanno perso una persona cara o a causa delle ripercussioni economiche dell’epidemia. «Sappiate che siete nelle nostre preghiere e che non siete soli» dice.

Le figure sanitarie che stanno facendo fronte a questa emergenza con «incredibile coraggio», vengono lodate dall’ex-presidente, così come i «lavoratori che si assumono rischi ogni giorno per continuare a far girare l’economia».

Obama passa poi alla parte politica, dicendo che il prendersi cura l’uno dell’altro non può limitarsi alle proprie case o ai luoghi di lavoro ma deve riflettersi anche nel governo del Paese.

Alla Casa Bianca, ci deve essere un tipo di leadership «guidata dalla conoscenza e dall’esperienza; onestà e umiltà; empatia e grazia». Tutti aggettivi che paiono stridere con l’attuale inquilino dello Studio Ovale, mai nominato direttamente.

Invece l’uomo che pare incarnare il tipo di leadership descritto da Obama è proprio Biden, di cui in primis egli fa una disamina delle doti umane e, in una frase, lascia trapelare l’apprezzamento e l’affetto per la vicenda personale del suo vice: «Lui è qualcuno a cui la propria vita ha insegnato a perseverare e a rialzarsi dopo essere stato abbattuto».

Il riferimento è alla storia personale di Biden, costellata di eventi dolorosi: la prima moglie e una figlia piccola persero la vita in un incidente stradale nel 1972. Il figlio maggiore, Beau, che aveva intrapreso una brillante carriera politica, fu stroncato da un tumore al cervello nel 2015, all’età di 46 anni. Parte delle spese mediche vennero coperte proprio da Obama.

L’ex-presidente passa in rassegna le conquiste politiche dell’amministrazione Obama-Biden: la ricostruzione dopo la Grande Recessione, il salvataggio dell’industria dell’auto americana e sottolinea la costante attenzione di Biden per l’impatto delle politiche sulla classe media americana. Inoltre, continua, «Joe mi ha aiutato ad evitare che l’epidemia di Ebola si trasformasse nel tipo di pandemia a cui stiamo assistendo oggi».

Secondo Obama, Biden è più che in grado di traghettare l’America fuori da questi tempi bui perché ha già vissuto esperienze simili durante la sua amministrazione.

Tesse poi parole di elogio per Bernie Sanders; l’unico degli sfidanti dem che chiama per nome.

E ne parla come di «un americano originale […] Io e lui non siamo sempre andati d’accordo su tutto ma abbiamo sempre condiviso la convinzione che dobbiamo rendere l’America una società più giusta, equa e imparziale».

L’ex-presidente sottolinea come, se dovesse correre adesso, non avrebbe la stessa piattaforma politica del 2008 «perché il mondo è diverso e c’è ancora troppo lavoro non finito per poter guardare al passato. Dobbiamo guardare al futuro». Questa frase sembra diretta proprio agli elettori più progressisti di Sanders, in particolare ai giovani, tanto che Obama sottolinea come Biden abbia la piattaforma più progressista di ogni altro candidato di un grande partito politico nella storia degli Stati Uniti.

Infine, Obama condanna l’estrema polarizzazione che ha assunto la politica americana, con i repubblicani che hanno mostrato di voler ignorare alcuni principi cardine del sistema americano «come non era mai accaduto con nessun’altra amministrazione indipendentemente dal partito di appartenenza».

«Il futuro del nostro Paese dipende da questa elezione. E non sarà facile. […] Questa crisi ci ha ricordato che il governo conta. Che il buon governo conta. Che i fatti e la scienza contano. Che lo Stato di diritto conta. Che avere dei leader che sono informati, onesti e cercano di unire le persone piuttosto che dividerle- questo tipo di leader- contano».

Nel ritratto che ne fa Obama, Biden viene descritto come una persona di buon cuore e con degli importanti successi in politica. Lo considera in grado di guidare l’America in questi tempi bui e un uomo delle istituzioni che ha a cuore la democrazia americana. Anche se non viene mai detto esplicitamente, Biden viene visto come l’uomo capace di battere Trump e di ricostruire l’America dopo l’epidemia. “Joe” ha dimostrato più volte, anche durante queste primarie, di sapersi rimettere in piedi ogni volta che la vita ha provato a buttarlo giù.