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Esclusiva

Maggio 21 2020
E riparte anche chi non si è mai fermato

Tutti i negozi stanno riaprendo, ma alcuni lavoratori non sono mai rimasti a casa. La loro ripartenza aspettava quella degli altri. Un’edicola, un benzinaio e un tabaccaio di un quartiere di Roma.

A Sacco Pastore, un quartiere di Roma, c’è un’edicola nello stesso stabile da almeno due generazioni. Il proprietario è un anziano signore che cambia espressione a seconda del nome del giornale che gli viene ordinato. Nella maggior parte dei casi fa il pendolo tra ghigni sardonici e alzate di sopracciglia. Non si fa mettere i piedi in testa da nessuno e spesso risulta anche scorbutico ma di rado capita di vederlo sorridere, non tanto lì dentro ma quando passeggia al parco con il suo cane. Quasi sempre a vendere i quotidiani c’è anche un uomo giovane, Gabriele, legato all’anziano da qualche grado di parentela, avvezzo invece a comunicazioni facciali più miti, spesso gioiose.

E riparte anche chi non si è mai fermato

Da tre mesi però nemmeno Gabriele sorride più. Dall’inizio del lockdown il giornalaio è rimasto sempre aperto ma «non si può ancora dire se vi sia una ripresa, è ancora presto, in questi mesi le vendite sono chiaramente crollate». Gli abitanti del quartiere senza poter uscire di casa «sono entrati qui in numero molto ridotto per comprare riviste o giornali, ma in molti, sempre rispettando le regole, sono entrati per chiedere i buoni spesa». L’edicola è infatti una di quelle convenzionate. «Le consegne a domicilio sono aumentate, ma speriamo che le riaperture portino le persone a tornare a comprare i giornali». Il servizio di consegna a domicilio ha funzionato e non sarà sospeso. «Noi consegnavamo a casa anche prima del coronavirus ma, volendo guardare il lato positivo, da adesso in poi non credo avremo più dubbi sull’efficacia».

Nel quartiere infatti il metodo è collaudato anche dal piccolo mercato di via Val d’Ossola e dai negozi di alimentari nei dintorni. Per alcune realtà però questa non può essere un’opzione. Un’altra categoria che durante i giorni dell’emergenza coronavirus non ha smesso di lavorare è quella dei benzinai. Dopo aver dichiarato all’inizio del periodo di chiusura di sentirsi “dimenticati” dalle istituzioni, spesso hanno passato intere giornate seduti su una sedia di plastica ad aspettare qualcuno a cui servisse il pieno. Tra il petrolio sotto pressione a livello internazionale e le strade deserte, l’attività ha subito un forte calo.

E riparte anche chi non si è mai fermato

A pochi passi dall’edicola dell’anziano signore c’è la pompa di benzina di Fabrizio. «Il traffico si era praticamente fermato, ma già dal 4 maggio qualcosa ha iniziato di nuovo a muoversi». Dal 9 marzo si è recato tutti i giorni al distributore, dietro la via Nomentana. «Di solito alla nostra pompa di benzina c’è la fila, ci troviamo in un punto in cui le macchine passano continuamente, eravamo abituati a ritmi frenetici che di colpo sono diventati lentissimi». E se il termine ripartenza non si può prendere alla lettera perché i benzinai non si sono mai fermati, loro stavano «aspettando la ripartenza degli altri». Adesso c’è ottimismo: «Sulla strada si vedono molte più biciclette rispetto a prima, ma con gli uffici che riapriranno sono sicuro che in modo graduale torneremo alla normalità».

E riparte anche chi non si è mai fermato

Il benzinaio di via Nomentana guarda avanti davanti a sé con positività, è così anche per Pierluigi, tabaccaio del quartiere. Anche le tabaccherie infatti sono state tra le attività che il coronavirus non ha bloccato. «Era già da due giorni prima delle chiusure che le persone venivano qui e non chiedevano il solito pacchetto di sigarette ma un’intera stecca. Poi dopo il 9 marzo non tutti avevano capito che i tabaccai non avrebbero chiuso, così all’inizio ci siamo anche trovati senza scorte». Durante i due mesi di lockdown l’acquisto di sigarette in questo tabaccaio non è diminuito, ma l’affluenza sì. «Mi capitava di vedere la stessa persona entrare due volte in negozio mentre in queste settimane le persone venivano di meno ma compravano di più». Esistono delle app per ricevere le sigarette a domicilio, ma dal tabaccaio di Sacco Pastore non c’è stato giorno che non ci fosse la fila per entrare. «In questo periodo abbiamo fatto anche molto più servizio di pagamento di bollette e di multe». Ripartono anche i lavoratori che non si erano mai fermati, «nell’attività lavorativa la nostra vita è rimasta normale ma fuori non era così, ora speriamo di ripartire tutti».