Attenzione! Questo articolo è stato scritto più di un anno fa!
!
Esclusiva

Giugno 18 2020
Le voci della maturità romana

Insegnanti e studenti alle prese con le nuove modalità d’esame tra mascherine e elaborati

«L’esame di maturità è andato benissimo. Secondo me è stato facile e si riusciva a rispondere a tutto. È stato, però, strano soprattutto per come era disposta l’aula: i professori erano messi a ferro di cavallo e erano molto distanti tra loro e da me, per questo è stato difficile seguire il loro sguardo». Queste le parole di Emanuele, che ha sostenuto l’esame di maturità il primo giorno e come primo candidato, presso il Liceo scientifico Tullio Levi Civita a Roma. Uscito da scuola è contento e euforico di come è andata e di come ha concluso il suo percorso scolastico.

Quest’anno la maturità si svolge solo con l’orale e sono ammessi anche gli studenti con insufficienze. Il calendario e le regole stabilite dal Ministero prevedono al massimo cinque candidati per ogni giornata. I membri della commissione, uno degli elementi che da sempre si teme, sono tutti interni a eccezione del presidente. L’esame dura circa un’ora e è suddiviso in cinque fasi: «Appena arrivato la professoressa di matematica mi ha chiesto di iniziare con l’elaborato fatto nelle settimane precedenti e avevo un massimo di dieci minuti per parlare. Mentre esponevo mi hanno fatto passare a altre materie. La professoressa di italiano, poi, mi ha dato un testo in prosa da commentare. Dopo mi hanno dato un foglio con un argomento che dovevo collegare a altre materie. Alla fine mi hanno chiesto di presentare il percorso dell’alternanza scuola- lavoro e un articolo della Costituzione».

Le voci della maturità romana
Liceo scientifico Tullio Levi Civita nel quartiere Prenestino Labicano

Emanuele, che ora attende i risultati, come tutti i suoi coetanei non ha svolto le prove scritte e questo secondo lui ha diminuito l’ansia e ha reso tutto più veloce. Altra novità è stata l’assenza di amici, fidanzata e genitori, come sostiene un altro maturando, Andrea: «Mi è mancato il fatto di vedere altri ragazzi. L’obbligo di avere un solo testimone può precludere il fatto di far venire gli amici ad assistere».

Questo insolito esame di maturità, però, non deve essere considerato più semplice, perché «bisogna ricordare che è stato fatto durante una pandemia e nessuno ce l’ha regalato». Di diverso parere è il professor Averini, che insegna scienze e chimica in un liceo di Roma: «l’esame è più facile. Innanzitutto la commissione è tutta interna, il che aiuta gli studenti, non essendoci il membro esterno che può mettere in difficoltà. Poi noi valutiamo solo l’orale, di cui alcune parti sono già preparate, come la relazione sull’alternanza scuola-lavoro. Per tutto questo è un esame più fattibile, rispetto a quelli degli anni precedenti, ma non va considerato come una farsa».

Articoli correlati
La maturità vista da Palermo: «Contenti dell’esame in presenza»
Sogni, mascherine e maturità: gli esami al “Vico” di Nocera Inferiore