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Esclusiva

Luglio 15 2020
Globo D’Oro. La stampa estera omaggia il cinema italiano. Tutti i premi

Tra i riconoscimenti più antichi d’Italia, l’edizione di quest’anno premia i vincitori nelle sale di Roma per sostenere il cinema dopo il lockdown

Da Favolacce dei fratelli D’Innocenzo a The New Pope di Paolo Sorrentino. Da Pierfrancesco Favino a Sandra Milo. Sono questi alcuni dei vincitori del Globo D’Oro, riconoscimento cinematografico tra i più antichi d’Italia giunto quest’anno alla sessantesima edizione.

I premi sono assegnati dalla giuria di giornalisti dell’Associazione Stampa Estera in Italia, presieduta da Alina Trabattoni (Eurovision) e da Claudio Lavanga, corrispondente dall’Italia di NBC News e docente di giornalismo televisivo presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini della Luiss.

Per porre l’attenzione sulle difficoltà che il cinema sta vivendo dopo il lockdown, le statuette del Globo D’Oro sono state consegnate nella sale della Capitale. Un modo per premiare i vincitori sostenendo la settima arte.

Tutti i premiati:

Favolacce – Fabio e Damiano D’Innocenzo
Miglior regia/Miglior sceneggiatura

Due i Globi D’Oro per l’opera seconda dei fratelli d’Innocenzo, tra le poltrone del cinema Quattro Fontane. Favolacce è uno spaccato violento della periferia romana che travalica i confini della città per farsi dramma universale.

Migliore Attore – Pierfrancesco Favino

All’attore romano il riconoscimento di miglior attore per la sua interpretazione di Bettino Craxi in Hammamet, film di Gianni Amelio che racconta la latitanza dell’ex presidente del consiglio italiano in Tunisia.

Volevo Nascondermi – Giorgio Diritti
Miglior film

Il lungometraggio del regista bolognese è una poetica biografia di Antonio Ligabue, pittore e scultore italiano morto nel 1965, interpretato da Elio Germano. Per lui il riconoscimento di miglior film consegnato al cinema Tibur del quartiere San Lorenzo, a Roma.

The New Pope – Paolo Sorrentino
Migliore Serie Tv

Il regista partenopeo si aggiudica il premio per la migliore serie tv con The new Pope, il secondo capitolo della sua eccentrica trilogia ambientata in Vaticano.

Tolo Tolo – Luca Medici (Checco Zalone)
Migliore Commedia

Già campione d’incassi al botteghino, la commedia dell’attore e regista pugliese vince il premio di miglior commedia.

Migliore fotografia – Matteo Cocco
Volevo nascondermi

Gia direttore della fotografia a fianco del regista Alessio Cremonini in Sulla mia pelle, film con Alessandro Borghi che racconta degli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi, Matteo Cocco vince il Globo D’Oro per la miglior fotografia grazie al suo lavoro in Volevo Nascondermi, già premiato come miglior film.

Migliore attrice – Valeria Bruni Tedeschi

L’attrice di origini piemontesi si aggiudica il Globo D’Oro per la sua interpretazione in Aspromonte – La terra degli ultimi diretto da Mimmo Calopresti.

Globo D’Oro alla carriera – Sandra Milo

Tra i capitelli e le statue del set di Roma a Cinecittà, l’attrice ha ricevuto il premio alla carriera. Tra i film in cui ha recitato c’è Otto e mezzo di Fellinie Lo Scapolo, il suo film di esordio a fianco di Alberto Sordi.

Gran premio della stampa estera – Carlo Poggioli

Tra i costumisti più influenti del panorama cinematografico internazionale, Carlo Poggioli ha curato i costumi di film come Youth di Paolo Sorrentino, Ritorno a Cold Mountain di Anthony Minghella e Divergent, ciclo cinematografico a tema fantascientifico diretto da Neil Burger.

Picciridda – Paolo Licata
Migliore opera prima

Picciridda, film tratto dall’omonimo romanzo di Catena Fiorello e diretto da Paolo Licata, si aggiudica il Globo D’Oro per la Migliore opera prima. Ambientato nella Favignana degli anni Sessanta, il lungometraggio racconta la storia della piccola Lucia (interpretata da Marta Castiglia) e del suo difficile rapporto con la nonna Maria, cui è stata affidata dopo la partenza dei genitori emigrati per cercare fortuna in Francia.

Giovane Promessa – Virginia Apicella

La giovane Virginia Apicella è stata premiata per la sua interpretazione in Nevia, film di Nunzia Garrone che racconta la storia di un’adolescente cresciuta in un campo container a Ponticelli.

Migliore colonna sonoraPericle Odierna
Picciridda

È il compositore Pericle Odierna a vincere il Globo D’Oro per la colonna sonora di Picciridda, lungometraggio già premiato come migliore opera prima.

Vulnerabile bellezza – Manuele Mandolesi
Miglior documentario

Con Vulnerabile Bellezza, Manuele Mandolesi racconta la rinascita di una famiglia di allevatori marchigiani dopo il terremoto che ha colpito il centro Italia nel 2016.

L’amore oltre il tempo – Emanuele Pellecchia
Migliore Cortometraggio

È un corto muto e in bianco e nero dallo stile favolistico a vincere il Globo D’Oro per il miglior cortometraggio. Scritto e diretto da Emanuele Pellecchia, mette in scena una storia d’amore tra un uomo e una donna di epoche diverse i cui destini si incrociano quasi per errore.

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