«Il ‘900 si chiude nel segno del verde, il XXI secolo si apre con la necessità del blu».
Così il direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, ha raccontato a Zeta, a margine dell’incontro “Digitale e verde. Il futuro dell’informazione”, tenutosi domenica 4 ottobre all’Auditorium Parco della Musica, la riflessione dietro la nuova piattaforma del Gruppo Gedi, Green&Blue appunto, dedicata all’innovazione e all’ambiente.
Tecnologia e sostenibilità, queste le parole chiave emerse nel corso dell’incontro a cui hanno partecipato, oltre al direttore di Repubblica, anche Fabio Bogo, direttore di Green&Blue e Daniele Bianchi, direttore generale di Gedi Digital, ospiti del festival Insieme che ha unito quest’anno – a causa dell’emergenza Coronavirus – i tre principali appuntamenti letterari romani: Letterature, Libri Come e Più Libri più liberi.
Il nuovo progetto del gruppo Gedi si articola in varie parti: un content hub presente sulle pagine internet di Repubblica, La Stampa, Secolo XIX e su tutte le altre tredici testate del gruppo Gedi, un mensile cartaceo in edicola sempre diffuso con tutti i giornali del gruppo e un festival in streaming che si sta svolgendo in questi giorni.
Il punto dietro l’iniziativa Green&Blue è quella dell’informazione consapevole poiché secondo Molinari: «È importante che la gente sia consapevole del Green e del Blue, questo è il passaggio importante. Perché la discussione sul clima, ovvero sull’esistenza o meno dei cambiamenti climatici, è archiviata. I cambiamenti climatici ci sono, il punto è che bisogna discutere le soluzioni. Quindi da una parte è giusto e necessario continuare a descrivere il verde, cioè come il clima si trasforma: i nuovi fenomeni, le nuove problematiche, lo scioglimento dei ghiacciai, la temperatura. Ma dall’altra è giusto iniziare a cimentare il lavoro giornalistico sul tema delle soluzioni: il modo di lavorare, il modo di comportarsi, di consumare, che cosa fare con il legno, che cosa fare con la plastica. Il blu è il vero elemento di novità che nella discussione sul clima manca ancora perché appartiene alla nuova generazione, al nuovo secolo».
È per questo che accanto al racconto di come stanno cambiando il clima e gli equilibri del nostro pianeta, viene lasciato spazio anche a quelle realtà che cercano soluzioni e decidono di non arrendersi al cambiamento climatico: dai progetti più all’avanguardia nel campo della sostenibilità, fino ai giovanissimi dei Fridays for future. Lo scopo dell’iniziativa però è anche quello di creare una comunità di lettori che possano interagire con una redazione aperta ai loro spunti e suggestioni, per arrivare a quella che Molinari chiama una «redazione trasparente».
La tecnologia, inoltre, è al centro della trasformazione del mondo dell’informazione e Repubblica, così come gli altri giornali del gruppo, va in contro a una sempre maggiore digitalizzazione. La necessità è di allargarsi ad audience sempre più ampi e variegati, non necessariamente avvezzi ai tempi e al linguaggio dei quotidiani, come spiegato nel corso dell’incontro da Daniele Bianchi. Per fare ciò il giornale di Molinari sta diversificando i propri contenuti (in particolar modo puntando sugli articoli di approfondimento), e le proprie piattaforme, utilizzando i social per arrivare soprattutto ai più giovani. A tutto ciò si aggiungono nuovi modi di fruire i contenuti dei giornali, ad esempio sotto forma di podcast o di video-inchieste di 10 minuti.